Caso Regeni. L'Università di Cambridge avrebbe taciuto e mentito. Reticenze dalla tutor del ricercatore

di redazione 02/11/2017 ESTERI
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Da un'inchiesta pubblica sul quotidinao e sul sito di Repubblica emergerebbero incongruenze e bugie da parte della prestigiosa università britannica per la quale Giulio Regeni stava svolgendo le sue ricerche in Egitto.

In particolare Repubblica avrebbe accertato che la professoressa Maha Abdel Rahman, tutor di Giulio Regeni all’università di Cambridge, ha mentito su alcune delle circostanze chiave relative al suo rapporto accademico con il ricercatore italiano, sull’oggetto della ricerca e sulla scelta del docente che lo avrebbe accompagnato nella sua ricerca partecipata in Egitto.

 Il 9 ottobre scorso la procura di Roma ha trasmesso una nuova richiesta di rogatoria alle autorità giudiziarie inglesi chiedendo formalmente che venga interrogata la tutor di Giulio dopo che, per un anno e mezzo, si è volontariamente sottratta a ripetute richieste di testimonianza da parte dei giudici italiani. Repubblica è entrata in possesso della rogatoria, un documento di 12 pagine, e nella sua inchiesta svela dettagli che pongono ora le autorità inglese, di Governo e accademiche, di fronte a un bivio: dire la verità o continuare a tacerla e dissimularla.

Tra i fatti accertati da Repubblica, la circostanza che vede Giulio Regeni consegnare alla sua tutor Maha Abdel Rahman i dieci report oggetto di una prima parte della sua ricerca sui sindacati indipendenti il 7 gennaio 2016. Diciotto giorni prima di essere sequestrato dagli uomini degli apparati egiziani, lo stesso giorno in cui per conto della National security, il servizio segreto civile del Regime, Mohammed Abdallah, allora leader del sindacato degli ambulanti, lo tradì registrando di nascosto conversazioni e immagini che avrebbero dovuto accreditare la menzogna che voleva il nostro ricercatore spia e sovversivo.


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