Attentato terroristico di Barcellona. La mente dell'attacco un collaboratore dei servizi segreti spagnoli

di redazione 18/11/2017 ESTERI
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Dalla Spagna giunge una notizia eclatante destinata ad alimentare la tensione tra Madrid e gli indipendentisti catalaniAbdelbaki Es Satty, l'imam marocchino di Ripoll a capo della cellula terroristica di Isis che ha organizzato ed effettuato l'attentato di Barcellona del 17 agosto che causò 16 morti, aveva collaborato con i servizi segreti spagnoli, il Cni.

Lo rivelano alcuni media spagnoli. Satty tentò di diventare un informatore quando era detenuto (2010-2014) nella prigione di Castellon, dove scontava una condanna per traffico di droga. I contatti sono proseguiti e la mente dell'attentato anzi li usò successivamente perchè sostenne con gli 007 che erano stati i jihadisti ad obbligarlo a diventare un trafficante di droga per finanziarsi.

All'epoca la mente dell'attentato di Barcellona entrò addirittura nel programma di protezione della polizia nazionale e della Guardia Civil. I due corpi di polizia nazionale con cui ci sono state feroci polemiche (già prima della repressione del referendum illegale del primo ottobre sulla secessione da Madrid) perchè criticarono la gestione dei servizi di prevenzione da parte dei Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, che non riuscì ad impedire l'attentato malgrado alcuni indizi significativi.

Ufficialmente i servizi segreti spagnoli non hanno confermato quale sia stato il ruolo di Satty in questi anni e non hanno potuto farlo anche perchè la legge glielo vieta. Solo i partiti politici possono chiedere informazioni al ministro dell'Interno, Inigo Mèndez de Vigo, che però ha già chiarito come ora non sia possibile diffondere conferme o smentite viste le indagini ancora in corso.

Satty peraltro morì il giorno prima dell'attentato nell'esplosione accidentale della villetta di Alcanar dove lui ed i suoi complici stavano assemblando i due furgoni bomba con bombole di gas ed il devastante quanto difficile da maneggiare Tatp (perossido di acetone), l'esplosivo conosciuto come Madre di Satana.

I contatti con l'imam Es Satty sarebbero avvenuti nell'ambito del "protocollo stabilito con i condannati" che hanno avuto rapporti con ambienti jihadisti. Le fonti citate dal Pais insistono che "la cosa normale per ottenere informazioni nella lotta contro il terrorismo è contattare coloro che possono averne".


Il 17 agosto, alle 17, un furgone si è lanciato sulla folla delle Ramblas travolgendo decine di cittadini e turisti  causando 13 morti e quasi cento feriti. L'Isis ha rivendicato l'attacco e il premier spagnolo Mariano Rajoy ha confermato la "matrice jihadista" dell'attentato. E attorno all'una di notte un nuovo attacco fu compiuto a Cambrils, città catalana a circa due ore d'auto da Barcellona.


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