Nazionale di calcio. Tavecchio lascia la presidenza della FIGC "Contro di me solo sciacallaggio. Lascio una federazione più forte di quando sono arrivato"
Carlo Tavecchio, ormai ex presidente della Figc travolto dal fallimento mondiale della Nazionale, è un fiume in piena durante la conferenza stampa di congedo. "Ho rassegnato le dimissioni e per mero atto politico le ho chieste al Consiglio federale, ma nessuno le ha rassegnate - le parole di Tavecchio -.
"Ho rassegnato le dimissioni e per mero atto politico le ho chieste al Consiglio, ma nessuno le ha rassegnate. Siamo arrivati a un punto di grandi speculazioni. La Lega Pro non è mai stata alleata, la settimana scorsa mi era stato inviato il documento programmatico". Lo ha detto l'ormai ex presidente Figc, Carlo Tavecchio, nella conferenza stampa seguita al consiglio federale. "Tutto è avvenuto mentre non c'erano i vertici delle Leghe, bastava aspettare dieci giorni ha ripetuto più volte Tavecchio - Io ho fatto il commissario della Lega di Milano nell'interesse di altri non mio. Questo è stato preso come atto di riverenza, noi riverenze non ne facciamo".
Siamo arrivati a un punto limite di speculazioni. La Lega Pro non è mai stata alleata, la settimana scorsa mi era stato inviato il documento programmatico, avevo interpretato in buona fede una volontà di alleanza e invece siamo di fronte a un sistema sportivo che si permette di prendere decisioni gravi quando il soggetto più importante che è il fornitore del sistema Italia è assente, quando la Serie A e la Serie B non ci sono: il 23 e 27 eleggeranno i loro presidenti, oggi siamo al 19: ma aspettare 8 giorni sembrava la tragedia mondiale del calcio italiano.
Nella riunione di mercoledì credevo che il quadro fosse cambiato ma quando oggi ho avuto la sensazione che la mia componente, nella quale ho 18 anni di militanza che ho consegnato in un modo e ho trovato in un altro, ha fatto considerazioni che non promettevano un sostegno non ho esitato e ho dato le dimissioni per un fatto politico e non certo sportivo - prosegue Tavecchio -. Non dobbiamo riverenze a nessuno, abbiamo dato al Coni 30 milioni in questi ultimi anni.