Ostia. Agguato in pizzeria. Gambizzati il titolare e il pizzaziolo
A Ostia si torna a sparare. La mala colpisce di nuovo a pochi giorni dall'arresto di un esponente del clan Spada per la testata data a un cronista di 'Nemo'.
Sono arrivati davanti alla pizzeria in via delle Canarie, a Ostia, litorale romano, in sella a uno scooter. Uno dei due è sceso e col casco integrale in testa è entrato al "Disco giro pizza", un locale che appena qualche mese fa ha cambiato gestione. Pistola in pugno, una volta dentro ha aperto il fuoco. Ha sparato almeno quattro colpi, due dei quali hanno ferito alle gambe il padre del proprietario del ristorante, B.A., e un pizzaiolo, F.A. Erano da poco passate le 22 e il locale si stava svuotando dai clienti.
Un agguato in piena regola. La gambizzazione, che ha tanto il sapore di un avvertimento. Regolamento di conti o racket, ragionano a voce alta gli inquirenti intervenuti sul posto, è avvenuto a 22 chilometri dal centro di Roma, in un quartiere che è uscito domenica scorsa da due anni di commissariamento per mafia.
A Ostia si torna a sparare dunque, malgrado i riflettori siano accesi mai come in questa fase. È di due settimane fa l'arresto di Roberto Spada, fratello del boss del clan sinti imparentato con i Casamonica, per la testata data a Daniele Piervincenzi, cronista della trasmissione Nemo.
Il riconoscimento da parte della magistratura del metodo mafioso come aggravante alle lesioni e alla violenza privata, con cui Spada è stato trasferito al carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, è indicativo di quanto le dinamiche malavitose siano perfettamente chiare a chi, come il procuratore capo Giuseppe Pignatone, indaga in questo municipio.
I due feriti sono stati trasportati d'urgenza all'ospedale Grassi. Uno sarebbe in gravi condizioni. I proiettili li hanno feriti entrambi al polpaccio, ma il più anziano, per lo shock, pare abbia avuto uno scompenso cardiaco. Operati d'urgenza, saranno ascoltati non appena le loro condizioni miglioreranno.
I carabinieri di Ostia hanno battuto la zona in cerca dei due killer che, al momento, non sono ancora stati rintracciati. I parenti delle vittime per ora hanno dichiarato di non aver mai ricevuto minacce. Per estrema cautela gli inquirenti preferiscono non seguire un'unica pista e scavare anche in possibili ritorsioni legate a problemi che nulla hanno a che fare con la mala. Ma certo le modalità dell'esecuzione non lasciano molto spazio a interpretazioni.