Egitto. Strage in moschea nel Sinai. Almeno 235 morti
Strage in Egitto in una moschea nel nord del Sinai. L'attacco è stato condotto piazzando una bomba all'interno del luogo di culto e sparando sui fedeli che fuggivano dopo l'esplosione.
L'ultimo bilancio è di 235 morti e 109 feriti fino ad ora.
Gli attentatori sarebbero giunti sul posto su fuoristrada 4x4.
La presidenza della Repubblica ha annunciato un lutto nazionale di tre giorni per le vittime.
I terroristi avrebbero collocato ordigni artigianali intorno al luogo di culto, facendoli esplodere all'uscita dei fedeli, dopo la preghiera del venerdì, giorno sacro per i musulmani. Gli attentatori avrebbero poi sparato sulle persone in fuga e sulle ambulanze giunte sul posto per soccorrere le vittime, almeno secondo quanto ha detto al canale Extra News il responsabile dei soccorsi Ahmad al-Ansari.
Il commando non è ancora stato identificato, ma i sospetti delle autorità ricadono su gruppi islamisti attivi nella regione. La moschea è per lo più frequentata da sufi, fedeli che praticano il sufismo, una corrente mistica dell'islamismo.
La moschea colpita "è frequentata dalla tribù Sawarka, la maggiore del nord del Sinai e, in generale, conosciuta per la sua collaborazione con l'esercito e le forze dell'ordine" nella lotta contro l'Isis, ha spiegato una fonte locale all'Ansa.
Ferma condanna dell'attentato arriva in un tweet da Emmanuel Macron: "Tutte le mie condoglianze per le vittime del terribile attentato contro la moschea Bir El-Abid in Sinai", scrive il presidente francese. Paolo Gentiloni sempre via twitter: "orrore per la strage terroristica nella moschea del Sinai. I nostri pensieri vanno alle vittime, la nostra solidarietà alle famiglie colpite e all'Egitto". Il presidente Sergio Mattarella ha inviato al Presidente della Repubblica Araba d'Egitto, Abd Al-Fattah Khalil Al-Sisi, il seguente messaggio: "Ho appreso con profondo dolore la notizia del vile attentato che ha colpito poche ore fa la moschea di Bir Al-Abed con un drammatico bilancio di morti e feriti. Nella comune lotta contro il terrorismo e l'estremismo religioso - nemici esiziali della libera espressione del culto - l'Egitto potrà contare sempre sul determinato sostegno dell'Italia".