Crisi Israele Palestina. Macron "Gesto di Trump contro la pace in Medio Oriente". Il Mondo arabo insorge contro Gerusalemme capitale d'Israele. Tel Aviv "Gerusalemme capitale da tremila anni"
'Gerusalemme è la capitale di Israele da 3mila anni': sono le parole del premier israeliano Nethanyau, che ha fatto visita a Macron all'Eliseo. Botta e risposta con Erdogan, ma il presidente francese resta sulla sua posizione ('la decisione di Trump un pericolo per la pace') e chiede a al premier israeliano 'un gesto per i palestinesi': 'Israele congeli le colonie'. L'Onu insiste contro la Casa Bianca:
'Compromette la pace'. Al Cairo si è invece riunito un vertice improvviso tra il rais al Sisi, il presidente palestinese Abu Mazen e re Abdallah di Giordania.
A Gerusalemme una guardia di sicurezza israeliana di 25 anni è stata accoltellata a Gerusalemme alla fermata del bus. L'assalitore è un palestinese di 24 anni.
Proseguono anche oggi in Cisgiordania e ai confini della striscia di Gaza manifestazioni di protesta palestinesi contro la decisione del presidente Usa Donald Trump di riconoscere Gerusalemme quale capitale di Israele. Secondo la televisione israeliana, incidenti si sono verificati stamane in prossimità di Betlemme e di Hebron. A Tekoa, presso Betlemme, una israeliana è stata ferita da una sassata lanciata da palestinesi contro la automobile su cui viaggiava.
Il ministero della sanità palestinese ha riferito che è di oltre 1.250 il bilancio complessivo dei feriti palestinesi in questi giorni. Del totale, secondo la stessa fonte, 150 sono stati colpiti "da munizioni vere". Si sono anche verificati scontri nel campus dell'Università di Hebron, dove - secondo l'agenzia ufficiale palestinese Wafa - "dozzine di studenti sono stati intossicati dai gas lacrimogeni sparati dalle forze di occupazione israeliane". La Wafa ha poi aggiunto che l'esercito "ha impedito agli studenti universitari di organizzare una marcia studentesca verso Al-Quds Al-Khalil Street".
La Francia "disapprova la decisione degli Usa di riconoscere Gerusalemme come capitale d'Israele e di trasferire l'ambasciata di Tel Aviv a Gerusalemme": è quanto ribadisce la presidenza francese in un comunicato trasmesso ai media mentre è in corso la riunione bilaterale all'Eliseo tra Emmanuel Macron e il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Nella nota si evoca anche la necessità che Gerusalemme diventi "la capitale di due Stati, Israele e Palestina".
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito oggi Israele "uno Stato terrorista" che "uccide bambini", aggiungendo che lotterà "con tutti i mezzi" contro il riconoscimento da parte degli Stati Uniti di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. "La Palestina è una vittima innocente. Quanto a Israele, è uno Stato terrorista, sì, terrorista!", ha tuonato il leader turco parlando a Sivas, secondo quanto riferiscono i media. "Non lasceremo Gerusalemme nelle mani di uno Stato che uccide i bambini", ha aggiunto.
Israele ha scoperto, e reso inoperativo, un nuovo tunnel militare di Hamas che da Khan Younes (centro della Striscia) si inoltrava per 200 metri in territorio ebraico: lo ha detto il portavoce militare, Jonathan Conricus, spiegando che la galleria sotterranea era dotata di "sistemi sofisticati" per permettere il passaggio verso Israele e attaccare soldati e popolazione. "Non cerchiamo un'escalation - ha aggiunto - ma dobbiamo difendere i nostri civili e non accetteremo violazioni della nostra sovranità".
''Facciamo appello al nostro popolo a portare avanti la intifada e a fare ricorso a tutti i mezzi di resistenza per opporsi agli occupanti'': questo il messaggio divulgato oggi sul web da Hamas con un poster che mostra un suo miliziano mentre impugna un fucile. Riferendosi alla uccisione a Gaza di due suoi miliziani in un'incursione aerea israeliana, Hamas aggiunge: ''Il nemico pagherà un duro prezzo avendo infranto le regole della guerra alla resistenza. I prossimi giorni dimostreranno l'enormità del suo errore''.
"Rispetto l'Europa ma non sono pronto ad accettare il suo doppio standard", ha detto il premier Benyamin Netanyahu prima di partire per la Francia dove oggi vedrà il presidente Emmanuel Macron per poi proseguire per Bruxelles. Dall'Europa - ha aggiunto -"ho sentito voci di condanna della storica decisione di Trump, ma non sul lancio di razzi contro Israele e sul terribile incitamento contro lo stato ebraico". "Non accetto - ha concluso - questa ipocrisia e presenterò la verità di Israele a testa alta".
Trump ha lanciato un appello alla calma e alla moderazione dopo la giornata di violenze in Medio Oriente, in seguito alla sua decisione di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele. "Il presidente - ha detto una portavoce della Casa Bianca - spera che le voci della speranza prevalgano su coloro che diffondono l'odio".
"Ho mantenuto la mia promessa elettorale - gli altri non lo hanno fatto". Così Donald Trump su Twitter in riferimento all'annuncio di voler trasferire l'ambasciata Usa a Gerusalemme e aver dichiarato la città capitale di Israele. Il tweet è accompagnato da un video in cui compaiono gli ex presidenti Usa, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama, e infine Trump, dove tutti affermano che Gerusalemme è la capitale di Israele, e l'attuale presidente lo ha poi dichiarato ufficialmente.
Scontri con feriti davanti all'ambasciata Usa di Beirut mentre sale la tensione politica (in particolare tra Francia e Israele) per la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. "La decisione degli Usa è contraria al diritto internazionale" e "pericolosa per la pace", attacca Emmanuel Macron. "Parigi è la capitale della Francia, Gerusalemme è la capitale di Israele", ha replicato Benyamin Netanyahu, aggiungendo che è così "da tremila anni". "Israele faccia un gesto coraggioso verso i palestinesi: ad eempio congeli la costruzione degli insediamenti israeliani ", ha rilanciato il presidente francese. Gli Usa continuano imperterriti a difendere la loro decisione: l'ambasciatrice americana presso le Nazioni Unite, Nikki Haley, ha rivendicato la mossa di Trump sostenendo che "aiuterà il processo di pace" in Medio Oriente.
Nel pomeriggio s'è svolto un vertice Abu Mazen-Al Sisi al Cairo: il presidente palestinese è partito "improvvisamente" per il Cairo dopo la telefonata avuta con il suo omologo egiziano. Il terzo partecipante al vertice sarebbe stato re Abdallah di Giordania. Decine di migliaia di persone hanno manifestato a Rabat, la capitale del Marocco.
Il premier israeliano accusa l'Europa di ipocrisia per non aver detto nulla sui lanci di razzi contro Israele provenienti da Gaza. La Lega Araba chiede che Gerusalemme est sia capitale della Palestina. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan accusa Israele di essere "uno Stato terrorista" che "uccide bambini". Israele ricorda - quasi a dire da quale pulpito - che Erdogan "bombarda i Curdi e aiuta i terroristi anche a Gaza". Emmanuel Macronboccia Washington, definisce "infelice" la scelta di Trump e chiede a Erdogan di "contribuire alla pace" lanciando poi un appello alla calma a tutti esprimendo il timore che "si aggiunga instabilità alla regione". Il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, esprime la sua "preoccupazione" e invita gli "Usa a muoversi per la pace".
La Camera bassa del Parlamento della Giordania ha votato all'unanimità una mozione per chiedere al suo comitato legale di "ristudiare" tutti gli accordi firmati finora con Israele, principalmente il trattato di pace del 1994". Papa Francesco lancia un appello alla saggezza e alla prudenza", invitando a "non far uso della violenza". Violenza esercitata da entrambe le parti: secondo i palestinesi, il bilancio complessivo degli scontri dall'annuncio di Trump è di oltre 1.250 feriti. Un israeliano è stato accoltellato e ferito gravemente a Gerusalemme.
Una guardia di sicurezza israeliana è stata accoltellata in una stazione bus di Gerusalemme: l'assalitore, un palestinese di 24 anni residente in Cisgiordania, è stato fermato incolume dopo aver tentato la fuga: la polizia parla di "attacco terroristico". Il ferito, 25 anni, è stato colpito al petto. L'assalitore, presumendo che forse avrebbe perso la vita, prima del suo attacco aveva scritto su Facebook: "Per Allah ci siamo sollevati, il nostro desiderio è innalzare la bandiera, che Dio voglia che la nostra religione prevalga, e che la moschea al-Aqsa torni a risplendere". "Venga pure versato il nostro sangue. Il suo valore è ben poca cosa se è versato per la nostra patria, per Gerusalemme.
La polizia libanese ha lanciato lacrimogeni e ha usato i cannoni ad acqua contro i manifestanti che protestavano a Beirut davanti all'ambasciata Usa per protestare contro la decisione del presidente Usa. I dimostranti, alcuni dei quali portavano bandiere palestinesi, hanno dato fuoco a pneumatici e contenitori della spazzatura e lanciato bottiglie contro le forze di sicurezza, che avevano barricato la principale via di accesso all'ambasciata nella zona di Awkar, a nord di Beirut. I manifestanti hanno bruciato bandiere di Usa e Israele.
I manifestanti sventolano bandiere libanesi e palestinesi, indossano la keffiah e cantano canzoni e slogan contro Trump. Tra loro, sia palestinesi che militanti dei partiti libanesi. Ci sono già alcuni arresti, cominciati dopo che il grosso dei manifestanti aveva lasciato la strada.