Florida. Sparatoria in una scuola. Ex alunno spara e uccide 17 persone
Paura e terrore in una scuola superiore della Florida: diciassette persone sono morte e almeno 14 sono rimaste ferite in una sparatoria in un istituto di Parkland. Preso l'autore, Nikolas Cruz, un 19enne descritto come "ragazzo difficile", ex studente espulso dalla stessa scuola. Forse questo il movente della strage, hanno spiegato le autorità.
Nel liceo di Parkland e' stata soprattutto una strage di studenti. Ma si lavora ancora per identificare le 17 vittime del massacro, con le autorita' che hanno spiegato come nessun nome sara' rivelato fino a che tutte le famiglie non saranno informate. I media locali comunque citano fonti secondo cui tra i morti - oltre ad una insegnante eroina che ha riparato col suo corpo alcuni studenti - ci sarebbe anche uno degli allenatori della squadra di football della scuola, mentre tra i feriti ci sarebbe il figlio del vicesceriffo della contea.
L'enorme campus della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland conta fino a 3.000 studenti. I giovani con le mani alzate hanno lasciato gli edifici scortati dalle forze dell'ordine intervenute in maniera massiccia. Alcuni testimoni hanno riferito che l'aggressore aveva aperto il fuoco mentre indossava una maschera a gas. Il giovane killer ha sparato con un fucile d'assalto simile all'AR-15 e portava con sé diverse munizioni.
Nikolas Cruz appare in vari post su Instagram con delle armi in mano tra cui varie pistole e coltelli. E in cui descrive l'atto dello sparare come "una terapia". Gli investigatori parlano di immagini e frasi "inquietanti", tra cui alcune in cui prende in giro i musulmani. In quasi tutte le foto il giovane indossa una maglietta nera e una sciarpa che copre parte del suo viso per celare l'identità. "Qualunque cosa postava era sulle armi. E' malato", racconta un suo ex compagno di classe, mentre altri affermano che Nikolas veniva a scuola sempre armato.
Trump taglia risorse per il sistema di controllo delle armi
L'ultimo bilancio targato Trump ha tagliato milioni di dollari destinati al sistema di controllo delle armi da fuoco (il Gun Background Check System): una decisione che rischia di "minare in maniera significativa" gli sforzi per tenere fucili e pistole lontani da mani pericolose. E' la denuncia delle associazioni che lottano contro la diffusione delle armi da fuoco che - dati alla mano - spiegano come i due programmi federali tesi a rafforzare i background check per verificare se chi acquista armi e' malato o ha precedenti penali hanno subito un taglio delle risorse del 16%: queste sono passate da 73 milioni di dollari a 61 milioni di dollari.