Usa. Washington. Migliaia a sfilare contro le stragi e le armi nelle scuole e nella società americana
E' un fiume in piena quello che percorre il centro di Washington con la "Marcia per le nostre vite" organizzata dagli studenti sopravvissuti alla strage di San Valentino a Parkland, in Florida. "Noi siamo la generazione del cambiamento", dice Ann, che viene dalla Pennsylvania, ha 18 anni e sottolinea con orgoglio: "sono già registrata per votare. E sono qui perché da qui parte il cambiamento".
Il corteo, già imponente, scorre lungo Pennsylvania avenue fino ad arrivare ai piedi del Campidoglio, la sede del congresso. "Ci ascolteranno? Noi stiamo facendo tutto il possibile, non possono fare altro che ascoltarci", dicono i ragazzi.
Decine di migliaia di persone a Washington per la marcia contro le armi organizzata dopo il massacro della scuola di Parkland in Florida, dove a febbraio hanno perso la vita 17 persone.
Studenti, insegnanti, genitori e sopravvissuti stanno confluendo per le strade di Washington, per la manifestazione-clou, dinanzi alla Casa Bianca e che potrebbe da sola richiamare mezzo milione di persone nella capitale.
L'evento è stato preparato per settimane da quanti ritengono che la Casa Bianca e il Congresso non abbiano fatto abbastanza per limitare il proliferare delle armi e fermare le stragi; e hanno deciso di scendere in piazza contro la potente National Rifle Association, la lobby delle armi.
L'iniziativa ha raccolto il sostegno di molte celebrità di Hollywood. In prima fila Oprah Winfrey, Justin Bieber, Steven Spielberg e la coppia George e Amal Clooney che hanno anche robustamente finanziato l'organizzazione, donando 500mila dollari.
"Mi avete reso nuovamente orgoglioso del mio Paese": ha scritto l'attore in una lettera agli studenti del liceo di Parkland pubblicata nell'edizione Usa del Guardian.