Disastro a Genova. Crolla parte del viadotto Morandi. 35 le vittime accertate. Centinaia gli sfollati. Il Ponte verrà demolito
Ponte Morandi, il ponte dell'autostrada A10 che collega Genova al suo ponente cittadino e poi a Savona e Ventimiglia, è crollato questa mattina. Alle 11.50 un tratto del viadotto sospeso a diverse decine di metri si è abbattutto per un cedimento strutturale sull'abitato sottostante. Secondo la Protezione civile al momento del crollo del ponte erano in transito sulla struttura una trentina di veicoli e dieci mezzi pesanti. Quattro le persone estratte vive da sotto le macerie.
AGGIORNAMENTI
Non si ferma il conto delle vittime provocate del crollo del ponte Morandi a Genova: nel corso della notte, secondo gli ultimi dati del Viminale, il bilancio è salito a 35 morti, di cui 3 non identificati. Tra loro anche un bambino di 8 anni e due adolescenti di 12 e 13 anni.
E' sceso, invece, a 15 il numero dei feriti ricoverati negli ospedale, tra cui 12 in codice rosso: una persona è stata infatti dimessa nella tarda serata di ieri. Le ricerche dei corpi e di eventuali superstiti sono andate avanti tutti la notte e proseguiranno nelle prossime ore. Le squadre dei vigili del fuoco hanno lavorato sui due lati del Polcevera in cui ci concentrano le macerie e anche nel letto del torrente.
Al momento due delle tre aree di ricerca sono state bonificate: si tratta di quella che si trova sul lato sinistro del fiume, dove ci sono i depositi dell'Amiu - l'azienda ambientale del Comune di Genova - e di quella al centro del Polcevera, dove ci sono i resti di diversi mezzi pesanti e di auto schiacciate da un enorme pezzo di ponte conficcato nel terreno. Le ricerche invece continuano nella zona della ferrovia, lungo il lato destro del fiume: lì i vigili del fuoco stanno scavando sia attorno ai resti del pilone sia poco più in là, dove sotto un pezzo di ponte crollato si è aperto una sorta di cratere con ancora dei mezzi all'interno.
Sarebbero 19 i corpi sono già stati identificati. Tra i morti, anche due dipendenti dell'Amiu, l'azienda ambientale del Comune di Genova. Si tratta di due autisti che si erano registrati al lavoro e risultavano poi irreperibili. A quanto risulta, sarebbero stati alla guida di uno dei due furgoni Porter e dell'autospurgo rimasti schiacciati dalle macerie del ponte nel deposito di Rialzo. Le ricerche dei soccorritori sono concentrate in un'area a ridosso della ferrovia dove si è formata una sorta di cratere. Si stima che là sotto ci siano circa trenta mezzi.
La procura di Genova "è pronta ad aprire un fascicolo per omicidio plurimo e disastro colposi". Il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi spiega che il fascicolo sarà a carico di ignoti, "perché ancora non conosciamo il perimetro della tragedia".
"Temiamo che il numero delle vittime e dei feriti sia destinato ad aumentare perché sono ancora in corso le operazioni di rimozione dei detriti della parte del ponte caduto", ha detto il capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli. Non sarebbero coinvolte persone nelle case o in transito sotto la struttura, ma solo gli occupanti dei veicoli caduti.
Il 118 ha dirottato tutte le ambulanze disponibili. "La dimensione è epocale, decine di morti tra chi è precipitato dal viadotto chi è rimasto incastrato sotto le macerie. I vigili del fuoco insieme ai sanitari stanno tirando fuori i pazienti, qualcuno è già arrivato negli ospedali di Genova. Abbiamo l'appoggio pieno di Lombardia e Piemonte, tutti gli ospedali sono a disposizione. Siamo lavorando ma in questo momento non abbiamo ancora la dimensione piena del problema". Lo ha detto Francesco Bermano, direttore del 118 di Genova.
Durante i soccorsi una fuga di gas ha obbligato i vigili del fuoco a evacuare la zona di intervento. Sono in totale 440 le persone costrette a lasciare la propria abitazione, un numero che potrebbe aumentare: il Comune di Genova rende noto che sono ancora in corso le valutazioni sugli sgomberi. La Protezione civile finora ha fatto evacuare 11 palazzi e la situazione è sotto monitoraggio costante. Una parte di cittadini evacuati ha trovato sistemazione in maniera autonoma, 34 persone sono ospitate presso il Centro civico Buranello, struttura messa a disposizione dal Comune di Genova insieme a 10 persone soccorse in autostrada. Undici persone arriveranno nel corso della serata. Sono state attuate le stesse procedure collaudate per i terremoti. I tecnici di autostrade stanno verificando la tenuta del resto del ponte. "C'è il rischio che altre parti del ponte possano crollare", riferisce uno dei soccorritori al lavoro nei pressi del ponte crollato. "Per questo motivo abbiamo sfollato le persone da tutti gli edifici circostanti".
I soccorritori hanno trovato diversi mezzi schiacciati sotto le macerie con persone morte all'interno. I mezzi coinvolti sarebbero decine. Diverse auto sono incastrate e schiacciate tra le macerie del ponte mentre alcuni mezzi pesanti sono finiti nel torrente Polvecera.
Due dei feriti gravi per il crollo del ponte sono stati travolti nelle loro abitazioni schiacciate dalla struttura.
Lo riferiscono fonti mediche dall'ospedale San Martino. Dei due non si conoscono le generalità. Si tratta di una donna di circa 75 anni intossicata dai fumi a seguito di un incendio che ha interessato la sua abitazione dopo il crollo del ponte. Un uomo sui 30 anni ha un importante trauma toracico e un grave trauma cranico. Un terzo ferito, un uomo di 46 anni della Repubblica Ceca, è in codice giallo.
Alcuni testimoni che in auto si trovavano vicino al ponte Morando prima del crollo hanno visto "un fulmine colpire il ponte". "Erano da poco passate le 11,30 quando abbiamo visto il fulmine colpire il ponte - ha detto Pietro M. all'Ansa - e abbiamo visto il ponte che si andava giù".
I FERITI
All'ospedale Villa Scassi di Genova sono arrivate sette persone ferite gravi: "Ci sono quattro codici rossi politraumatizzati e traumatizzati cranici e alla colonna vertebrale e tre soggetti soggetti fratturati - ha detto il direttore generale Asl 3 Carlo Bottaro. Dall'ospedale San Martino fanno inoltre sapere che due dei feriti gravi sono stati travolti nelle loro abitazioni schiacciate dalla struttura, ma la situazione è in continua evoluzione. "Ci sono poi traumatizzati psichici, cioè donne e bambini che hanno assistito al crollo del ponte" ha aggiunto Bottaro. È stata allestita, per questi pazienti, un'unità psicologica e psichiatrica ad hoc.
Tra i feriti del crollo, una donna di circa 40 anni, Rita Giancristofaro, di Trieste ma originaria dell'Abruzzo, è stata sottoposta in queste ore a intervento chirurgico. Ricoverata in ospedale, le sue condizioni non sarebbero particolarmente gravi. Secondo quanto si è appreso, era soltanto di passaggio a Genova, insieme al compagno Federico Cerne, 34 anni, anche lui ferito e sottoposto a intervento chirurgico. Le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. "I feriti - spiega Bottaro - hanno riportato traumi cranici o da schiacciamento". In poche ore, una cinquantina di persone si sono presentate al centro trasfusioni del Villa Scassi per donare il sangue. Le scorte, rassicurano però dall'ospedale, "sono congrue".
Le salme delle vittime saranno trasferite al padiglione Specialità del policlinico San Martino per l'identificazione di rito. Dopo l'identificazione, verranno spostate alla morgue del policlinico.
Il tratto crollato, diverse decine, forse centinaia di metri, transita sopra una zona densamente abitata. La maggior parte del viadotto si è schiantato sul greto del torrente Polcevera ma enormi tratti sono precipitati su case, su capannoni e sulle strade sottostanti. Nel crollo sono stati sfiorati anche i capannoni di Ansaldo Energia, una delle principali industrie di impianti per la produzione di energia in Italia.
Sono più di 300 i vigili del fuoco che stanno operando con 92 mezzi sulle macerie del viadotto crollato. Inviate sezioni operative, personale usar e unità cinofile da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana. Finora le operazioni di recupero hanno interessato le automobili non rimaste schiacciate dalle macerie. "Adesso comincia la parte probabilmente più difficile, si sta valutando di fare dei presidi per cominciare a scavare". Lo riferiscono i soccorritori impegnati nel recupero di superstiti e feriti.
"Aggiornamento, estratti altri 2 cadaveri. Salgono a 26 i morti ufficiali: 23 sul posto, 1 in sala operatoria e gli ultimi 2 estratti. Restano 15 feriti di cui 9 rossi". Lo scrive su twitter la Regione Liguria, annunciando anche che domani sarà chiesto lo stato di emergenza.
Sono in totale 440 le persone costrette a lasciare la propria abitazione a seguito del crollo che ha interessato questa mattina il ponte Morandi a Genova. Il numero potrebbe aumentare poiché sono ancora in corso le valutazioni sugli sgomberi. Lo rende noto il Comune di Genova. La Protezione Civile del Comune di Genova ha provveduto finora a far evacuare 11 palazzi e la situazione è sotto monitoraggio costante.
"Tutto il ponte Morandi andrà demolito con gravi ripercussioni al traffico e problemi per i cittadini e le aziende". Lo ha dichiarato il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi oggi pomeriggio a Genova nella sede della Protezione civile. "Un ponte del genere non crolla né per un fulmine, né per un temporale, vanno trovati i colpevoli", ha aggiunto Rixi.
In relazione al crollo di parte del viadotto Polcevera sull'A10, Autostrade per l'Italia comunica che "sulla struttura - risalente agli anni '60 - erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e che, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione". "I lavori e lo stato del viadotto erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova", assicurano le Autostrade.
"Inizialmente pensavamo fosse un tuono vicinissimo a noi, abbiamo sentito un boato incredibile". Così uno dei testimoni del crollo del Ponte Moandi, a Genova, racconta i momenti di terrore vissuti questa mattina. "Noi abitiamo a circa 5 chilometri dal ponte, ma abbiamo sentito un botto pazzesco. Eravamo in casa, quando abbiamo sentito un vero e proprio boato - dice -. Ci siamo spaventati tantissimo, abbiamo avuto molta paura. Ora la situazione è drammatica, il traffico completamente in tilt e la città paralizzata".