Aggressione fascista a Bari ad un corteo anti Salvini
Due manifestanti che hanno partecipato ieri sera a Bari al corteo antirazzista "Mai con Salvini" sono stati aggrediti e feriti dopo la manifestazione da un gruppo di militanti di Casapound. È accaduto nel quartiere Libertà poco dopo le 23. Il corteo si era concluso da poco, quando alcuni manifestanti si sono allontanati e sono passati davanti la sede di Casapound da dove sarebbe partita l'aggressione. Tra i feriti l'assistente parlamentare dell'eurodeputata Eleonora Forenza, che era stata al corteo.
Lo racconta l'europarlamentare barese Eleonora Forenza eletta con la lista L'Altra Europa con Tsipras. "Stavamo tornando dalla manifestazione quando abbiamo incontrato una donna eritrea con un passeggino spaventata perché in via Eritrea, dove c'è la sede di CasaPound, era bloccata da un gruppo di persone - spiega la deputata - spaventata perché in questo quartiere non è facile avere la pelle scura. A quel punto ci siamo allontanati e ci hanno rincorso e ci hanno aggredito con cinghie e cazzottiere: una squadraccia fascista che ci ha inseguito e picchiato, tra passeggini e bambini. Eravamo inermi abbiamo cercato di scansare i colpi".
Discordanti le versioni finora fornite: stando a quanto riferito dai manifestanti, i due feriti stavano tornando a casa quando hanno subito un vero e proprio "agguato squadrista, finendo con la testa spaccata". I militanti di Casapound, invece, sostengono di essere stati provocati e insultati e di aver reagito per questo. Gli isolati attorno alla sede del movimento di estrema destra erano presidiati dalle camionette della polizia fin dal pomeriggio, proprio per prevenire eventuali momenti di tensione. Ai manifestanti non era stato neppure consentito di passare in corteo da quella via, deviando il percorso. L'aggressione, però, è avvenuta quando la manifestazione era ormai terminata proprio nel quartiere, il Libertà, visitato la scorsa settimana dal ministro dell'Interno Matteo Salvini e dove nei mesi scorsi era stata avviata una petizione per cacciare "gli immigrati irregolari" a cui avevano aderito anche esponenti della Lega.
Dopo le prime indagini una trentina di militanti di CasaPound sono stati identificati in Questura: erano davanti alla loro sede in via Eritrea e almeno cinque di loro avrebbero preso parte attivamente all'aggressione armati con mazze e cinghie.