Caso Regeni. Indagati cinque 007 egiziani
Alla fine sono cinque gli indagati dalla Procura di Roma per la drammatica scomparsa di Giulio Regeni. L’iscrizione nel registro degli indagati, per concorso in sequestro di persona, è avvenuto formalmente questa mattina da parte del pm Sergio Colaiocco, titolare dell’inchiesta. Grazie alla tenacia dei carabinieri del Ros e ai poliziotti dello Sco, coordinati dal procuratore Giuseppe Pignatone e Colaiocco, è stato possibile individuare i presunti responsabili. Eccoli: il colonnello Usham Helmy, il generale Sabir Tareq, il maggiore Magdi Sharif, anello intermedio della catena di comando della Ns, che teneva i rapporti con Mohamed Abdallah, il sindacalista dei venditori ambulanti in contatto con Giulio e divenuto la spia che l’ha denunciato e ne riferiva le mosse alla Sicurezza egiziana. E ancora: il colonnello della polizia investigativa Ather Kamal è l’assistente della National Security Mhamoud Najem.
Ironia della sorte gli unici ad andare a processo in Egitto saranno due uomini accusati di omicidio per la vicenda del 24 marzo 2016: cinque criminali comuni vennero uccisi in una sparatoria con ufficiali della National Security egiziana, alla periferia del Cairo. I documenti di Giulio furono trovati quello stesso giorno in casa della sorella del capo della presunta banda e si disse che i cinque erano legati alla morte del giovane. Ma fu subito chiaro che in realtà si trattava dell’ennesimo depistaggio.