Cori razzisti contro Koulibaly. Il difensore del Napoli risponde ai razzisti

di redazione 27/12/2018 SPORT
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"Mi dispiace la sconfitta e soprattutto per aver lasciato i miei fratelli! Però sono orgoglioso del colore della mia pelle, di essere francese, di essere senegalese, napoletano: uomo". Sono le parole di Kalidou Koulibalypubblicate sul suo profilo Twitter al termine della gara contro l'Inter (persa 1-0) durante la quale è stato bersagliato di ululati razzisti. 

Mi dispiace la sconfitta e sopratutto avere lasciato i miei fratelli!
Però sono orgoglioso del colore della mia pelle. Di essere francese, senegalese, napoletano: uomo.

⚽ #InterNapoli 1-0
🇸🇳 #KK26 #famiglia
💙 #ForzaNapoliSempre
💪🏿 #DifendoLaCittà

 

Probabilmente il difensore si è fatto prendere dal nervosismo tanto da reagire fino a farsi espellere per doppia ammonizione dopo un applauso verso l'arbitro Mazzoleni. Una circostanza che conferma anche Ancelotti. "C'è stato un ambiente un po' particolare. Koulibaly era agitato e nervoso e questo non va bene per noi e non va bene per il calcio italiano - le parole del tecnico -. Le partite si possono interrompere, voglio sapere però quando si devono interrompere. Abbiamo chiesto tre volte alla Procura federale la sospensione per gli ululati contro Koulibaly. Ci sono stati gli annunci, ma non è bastato, hanno continuato. La prossima volta ci fermiamo noi, magari ci danno la sconfitta a tavolino", ha concluso.
Ancora un capitolo amaro nella vicenda dei cori contro Napoli e i napoletani, cori discriminatori e razzisti: Carlo Ancelotti lo dice chiaramente, la prossima volta lascerà il campo di gioco insieme alla sua squadra. Tolleranza zero da parte dell'allenatore partenopeo che già aveva più volte condannato il comportamento vergognoso degli ultrà. A finire nel mirino anche il difensore azzurro Kalidou Koulibaly, al quale erano indirizzati gli ululati razzisti della tifoseria dell'Inter a San Siro. Per ben due volte lo speaker ha richiamato i tifosi ricordando che il rischio in queste circostanze è quello di sospendere la partita.


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