Banca Carige. Governo "nessuna nazionalizzazione in vista e Conte non ha conflitti d'interesse"
Si accende lo scontro politico dopo la mossa del governo a sostegno di Carige con il decreto legge su garanzie e ricapitalizzazione. Renzi attacca Salvini e Di Maio: "Devono vergognarsi", dice, visto che "sono bastati 10 minuti di una riunione notturna del cdm per smentire cinque anni di insulti e menzogne contro di noi". E i Dem ipotizzano un conflitto d'interesse per il premier Conte che è stato "socio di Guido Alpa, a lungo consigliere di Carige e della sua Fondazione" e a sua volta "consulente di Mincione, banchiere socio Carige". Di Maio replica: "Quante balle dei giornali, di Renzi e della Boschi sulle banche. Proprio loro parlano!". E Salvini contrattacca, difendendo il decreto sulla cassa di risparmio genovese. "Mentre Renzi e Boschi i risparmiatori li hanno ignorati e dimenticati, noi siamo intervenuti a loro difesa".
Nessun conflitto di interessi, diretto o indiretto con con le decisioni che il premier Conte ha assunto e che è chiamato ad assumere quale responsabile dell'Autorità di governo con riguardo alla Banca Carige s.p.a.. È quanto precisano fonti di governo che negano che il premier sia stato consulente di Mincione. "Non lo ha mai incontrato o conosciuto, neppure per interposta persona". Le stesse fonti aggiungono: "Con il professor Alpa non ha mai avuto uno studio professionale associato". Per questi motivi il premier ha votato in cdm.
Quanto al professor Alpa, fonti di Palazzo Chigi rilevano che pur essendo stato consigliere di amministrazione di Carige fino al 2013, "il presidente Conte ha già chiarito che non ha mai avuto con lui uno studio professionale associato né ha mai costituito con lui un'associazione tra professionisti. Hanno sempre svolto in maniera distinta le rispettive attività professionali".
Anche rispetto ai rapporti con Raffaele Mincione, "il presidente Conte non è mai stato suo consulente né l'ha mai incontrato o conosciuto, neppure per interposta persona. Nel maggio 2018 è stato chiesto all'avvocato Conte, prima che diventasse Presidente del Consiglio, di esprimere un parere pro-veritate per conto della società Fiber 4.0, di cui Mincione risulta presidente, sulla questione riguardante la legittimità, da parte della Libyan Post Telecommunications information Technology Company, del controllo su Retelit s.p.a., alla luce delle regole in materia di golden power. Si tratta dunque di una questione che non ha nessun collegamento con la Banca Carige".
Il rapporto professionale con la società Fiber 4.0 - si sottolinea - si è esaurito con la redazione di questo parere pro-veritate". Per questo, "non ricorrendo, dunque, le situazioni di conflitto di interesse di cui alla legge 215/2004 e all'art. 51 cpc, non sussisteva alcuna ragione , né giuridica né di opportunità, per un'astensione da parte del Presidente Conte nel corso del Consiglio dei Ministri che ha approvato il provvedimento relativo a Banca Carige".
Ma sul caso Carige il Pd era partito all'attacco dei leader della maggioranza gialloverde. Perché, twitta Matteo Renzi, "sono bastati dieci minuti di una riunione notturna del Consiglio dei ministri per smentire cinque anni di insulti e menzogne contro di noi. Matteo Salvini e Luigi Di Maio devono solo vergognarsi".
E l'ex segretario del Pd posta anche un video. Dice: "Salvini e Di Maio si devono vergognare per quello che hanno detto per anni e anni contro di noi. Si devono vergognare per le offese e gli insulti. Hanno truffato gli italiani raccontando storie non vere su di noi: sulla Tav, sulla Tap, sull'Ilva, sulle trivelle... Adesso persino sulle banche. E' proprio vero, puoi ingannare qualcuno per tutta la vita e puoi ingannare tutti per una sola volta. Ma non puoi ingannare tutti per tutta la vita. Con la vicenda delle banche di ieri Salvini e di Maio devono semplicemente scrivere la parola vergogna"
Stempera la polemica la segretaria generale uscente della Cgil, Susanna Camusso: "Non vedo nessuno scandalo dal punto di vista del provvedimento, ovviamente da vedere nel merito". Si usano soldi dei cittadini? "Se c'è la necessità che lo Stato intervenga, sempre di soldi dei cittadini si sta parlando", risponde Camusso, rimarcando che "abbiamo un sistema bancario fragile da rafforzare" e questa "non è una novità per nessuno, forse solo per chi poteva negare l'esistenza di intervenire".
Sul provvedimento del governo polemica l'opposizione e in particolare il Pd. "Salvini e Di Maio - dice Matteo Renzi - si devono vergognare per le offese e gli insulti. Hanno truffato gli italiani raccontando storie non vere su di noi: sulla Tav, sulla Tap, sull'Ilva, sulle trivelle... Adesso persino sulle banche". E Luigi Marattin, capogruppo Dem in commissione Bilancio alla Camera, in un post sul suo profilo Facebook solleva un eventuale conflitto di interessi per il premier Conte. "Una domanda semplice. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è stato socio di Guido Alpa, a lungo consigliere di Carige e della sua Fondazione. Conte stesso è stato consulente di Raffaele Mincione, banchiere socio Carige. La domanda è molto semplice: quando il Consiglio dei ministri ieri sera ha votato il Salva Carige, il presidente Conte è uscito dalla sala, come si dovrebbe fare quando vi è fondato sospetto di possibile conflitto di interesse? Gradita risposta. Se non arriva, provvederemo a inviare la domanda per vie ufficiali".
Intanto la Commissione Ue "prende nota dell'adozione del decreto" su Banca Carige ed "è in contatto con le autorità italiane, pronta a discutere con loro della disponibilità di strumenti, sempre nel quadro degli strumenti europei": così il portavoce del presidente della Commissione Jean Claude Juncker risponde a chi gli chiede un commento sul decreto approvato ieri dal Cdm a sostegno di Carige.
"Quante balle dei giornali, di Renzi e della Boschi sulle banche. Proprio loro parlano!", scrive su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio: "Le smonto tutte in 10 punti", il primo: "Non abbiamo dato un euro alle banche". E aggiunge: "Ma secondo voi se stessimo aiutando le banche i media e questi politici falliti continuerebbero a farci la guerra? Svegliaaaaa!!! La Camera dei Deputati si muova ad approvare l'istituzione della commissione di inchiesta sulle banche. Ne vedremo delle belle".
Intanto, all'indomani del decreto del governo per il salvataggio in Carige i tre commissari della banca a Roma, Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener incontrano oggi i sindacati. L'appuntamento è in agenda nella sede dell'istituto a Genova e sul tavolo ci sono le prospettive di Carige e quelle dei 4.200 dipendenti. Per 490 di loro è già stato concordato un piano di uscite entro dicembre di quest'anno.
La Commissione Ue "prende nota dell'adozione del decreto" su Banca Carige ed "è in contatto con le autorità italiane, pronta a discutere con loro della disponibilità di strumenti, sempre nel quadro degli strumenti europei": così il portavoce del presidente della Commissione Jean Claude Juncker risponde a chi gli chiede un commento sul decreto approvato ieri dal Cdm a sostegno di Carige.
È stato convocato per domani in tarda mattinata il consiglio di gestione dello Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Sul tavolo del consiglio ci sarà la richiesta dei commissari di Carige di rinegoziare le condizioni del bond subordinato da 320 milioni di euro emesso dall'istituto ligure e sottoscritto dallo Schema volontario. È quanto apprende l'ANSA in ambienti bancari.
"Bene che il Governo si interessi di Carige, male che lo faccia di notte, all'insaputa di tutti come se ci fossero emergenze di cui nessuno è stato informato. Ora serve chiarezza: Carige è e deve restare la banca del territorio con testa e cuore a Genova. Nessuno pensi di utilizzare questo momento di crisi per spogliare la regione di questo bene prezioso". Lo ha detto oggi il governatore ligure Giovanni Toti parlando dell'intervento del Governo su Carige.