Sardegna. Alcune fra le spiagge più suggestive, destinate per anni a esercitazioni militari, restituite alla collettività

di redazione 08/01/2019 AMBIENTE
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La prima spiaggia per decenni destinata a esercitazioni militari ritorna alla libera fruibilità di tutti ed è stata restituita alla Sardegna. Il passaggio dalla Difesa alla Regione sarda è stato formalizzato a Roma dal ministro Elisabetta Trenta e dal governatore Francesco Pigliaru: «È la prima volta che c’è la riduzione degli spazi di servitù militari, una rivoluzione non solo simbolicamente importante». 

 In primavera la spiaggia di Porto Tramatzu — Sardegna sud occidentale, vicino a Teulada, sabbia bianchissima, trasparenze di mare — sarà aperta e accessibile a cittadini e turisti, che prima potevano usufruire di una parte dell’arenile (sei chilometri) ma dovevano fermarsi davanti al cartelli di «Alt »della zona militare.

La «liberazione» della spiaggia fa parte di un protocollo di dimissioni di servitù militari, siglato nel 2017 con il governo Gentiloni, che prevede una graduale dismissione di altri litorali di pregio fino ad oggi utilizzati dal ministero della Difesa. Un accordo criticato da alcune associazioni ambientaliste e antimilitariste — che hanno sottolineato che sulla Sardegna grava più del 70 per cento delle servitù militari vigenti sull’intero territorio italiano — e invece difeso dal governatore Pigliaru, per il quale , dopo anni di muro contro muro con lo Stato, «è un buona intesa».

Oltre a Porto Tramatzu, il protocollo prevede il ritorno ad usi civili di tre spiagge. S’Enna e S’Arca, costa occidentale della Sardegna territorio di Arbus, e vicino a Costa Verde. Faceva parte della base militare di Capo Frasca, nella quale si svolgono esercitazioni di aerei con puntamento e tiro su bersagli a terra. La presenza militare è stata sempre contestata dai pescatori (che hanno cercato più volte di bloccare i raid schierando le barche a mare nella zona interdetta), che ora potranno avere anche accesso al porticciolo adiacente alla spiaggia. Punta S’Aschivoni fa sempre parte del poligono di Capo Frasca e, come per S’Enna e S’arca, sono state avviate le procedure per la dismissione. Potrebbe essere aperta al pubblico per l’estate e comunque entro il 2019. È una porzione di litorale che include anche un tratto roccioso con arenaria e basalto. Di altre due spiagge è stato ampliato il periodo di utilizzo e eliminata la richiesta di concessione alle autorità militari.

Sabbie Bianche, sempre nella zona di Teulada, non lontano da Porto Pino è un angolo di natura incontaminata, con alte dune di sabbia e ginepri secolari e una pineta, alle spalle della spiaggia che degrada dolcemente verso il mare.

Cala Murtas è sulla costa sud orientale, in territorio di Villaputzu e incorporata nella base del Salto di Quirra dove per mezzo secolo sono stati effettuati i test per le armi dei paesi Nato. Sono sette chilometri fra Capo San Lorenzo e Capo Bellavista, sabbia a grana grossa e battigia con sassolini ulticolori, di fronte a un isolotto e tagliata dalla foce del fiume Durci, alla quale si acciaiano spesso gruppi di delfini.


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