Crisi diplomatica Parigi Roma. Il presidente Mattarella " Ristabilire clima di fiducia e collaborazione con la Francia"

di redazione 07/02/2019 POLITICA
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La Francia ha richiamato a Parigi per consultazioni l'ambasciatore a Roma, Christian Masset. Lo annuncia una nota durissima del Quai d'Orsay che parla di "attacchi senza precedenti dalla fine della guerra e senza fondamento" e "dichiarazioni oltraggiose" da parte del governo italiano. "Essere in disaccordo è una cosa, strumentalizzare la relazioni a fini elettorali è un'altra", aggiunge il ministero degli Esteri francese.

Va ristabilito immediatamente un clima di fiducia con i Paesi amici e alleati. Questo passa attraverso la considerazione dei reciproci interessi nazionali e il pieno rispetto delle dinamiche istituzionali di ciascun Paese. Grande preoccupazione per la situazione. I consolidati e preziosi rapporti di amicizia e collaborazione con la Francia vanno difesi e preservati. E' quanto trapela in ambienti qualificati del Quirinale sulla vicenda francese.

Interviene il capo dello Stato nel caso dello scontro con la Francia culminato nel richiamo dell'ambasciatore da parte di Parigi. "Bisogna difendere e preservare l'amicizia con la Francia", dice Sergio Mattarella. Ed esprime tutta la sua inquietudine sul caso diplomatico parlando di "grande preoccupazione per la situazione". Chiedendo di "ristabilire subito il clima di fiducia".

Non poteva essere più esplicito il Quirinale di fronte allo scontro più grave, tra Roma e Parigi, dalla seconda guerra mondiale.

Poco prima era intervenuto il capo del governo, Giuseppe Conte: "Il rapporto tra Italia e Francia ha una radice antica di ordine culturale ed economico e non può essere messo in discussione", mentre ha difeso l'incontro tra Luigi Di Maio e alcuni esponenti dei gilet gialli, ultimo episodio che ha irritato Parigi. "Di Maio ha incontrato i gilet gialli come leader di partito".

Non era mai successo dai tempi della Seconda guerra mondiale che Parigi richiamasse il proprio ambasciatore in Italia. L'ultima volta accadde nel 1940 quando il Regno d'Italia entrò in guerra contro la Francia, consegnando la dichiarazione all'allora ambasciatore André François-Poncet.

"Più che richiamare l'ambasciatore francese in Italia, suggerisco a Macron di richiamare in Francia i dirigenti francesi che dettano ancora legge nelle banche centrali africane".

Così Alessandro Di Battista del M5S su Fb. "Abbiamo sollevato una serie di questioni: il controllo da parte dei governi francesi delle risorse africane; il tema del Franco Cfa, moneta stampata a Lione e spedita a 14 paesi africani che toglie sovranità monetaria all'Africa; superamento di regole stupide per una nuova politica europea sull'immigrazione; consegna dei terroristi italiani ancora in Francia.

"Il mio incontro come capo politico del Movimento 5 Stelle, con esponenti dei Gilet Gialli e con alcuni candidati della lista RIC è pienamente legittimo. E rivendico il diritto di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese". Lo dice su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio, aggiungendo: "Così come En Marche, il partito di governo francese, è alleato in Europa con il Pd, partito d'opposizione in Italia, così il M5s incontra una forza politica di opposizione al Governo francese (Ric)".

"Tutte le rivendicazioni dei gilet gialli sono nel contratto di Governo. Macron è nervoso, gli sta sfuggendo il Paese". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio rispondendo a Unomattina a una domanda sui "Gilet gialli" sottolineando che le rivendicazioni di questi gruppi sono "comuni" con il M5s. "Ci siamo conosciuti con alcuni esponenti - ha detto - rivendico il diritto di poter dialogare con tutte le forze politiche europee vogliamo creare un gruppo in Europa né di destra né di sinistra".

"Al rientro a Roma del Presidente del Consiglio dalla missione all'estero, sono certo che verrà esaminata, con la massima attenzione, la decisione del Governo francese di richiamare a Parigi per consultazioni l'Ambasciatore Christian Masset. Francia e Italia sono nazioni alleate e profonda è l'amicizia fra i due Popoli. La difesa e il confronto sui rispettivi interessi e punti di vista, nonché il dibattito politico per le prossime elezioni per il Parlamento Europeo, non possono incidere e non incideranno sulle solide relazioni che ci uniscono da decenni". Lo afferma Enzo Moavero Milanesi.
   


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