Brexit. L'economia inglese tira il freno. Timori per il futuro
L'economia inglese tira il freno sotto il peso della Brexit: nel quarto trimestre la crescita si è fermata allo 0,2%, dopo il +0,6% dei tre mesi precedenti. Lo comunica l'ufficio statistico. Nel solo mese di dicembre, con l'elevata incertezza sull'eventualità di un mancato accordo con l'Ue che ha colpito gli investimenti, l'economia ha segnato un calo dello 0,4%. Nell'intero 2018 la crescita è stata dell'1,4% e la banca d'Inghilterra prevede una frenata ulteriore a 1,2% quest'anno.
Il dato complessivo sul Pil britannico nel 2018 (+1,4%) diffuso oggi dall'ufficio statistico del Regno (Office for National Statistics, Ons) segna il livello di crescita annuale più basso dal 2012. Lo sottolineano i media. Secondo Rob Kent-Smith, responsabile delle stime sul Prodotto Interno Lordo nell'Ons, il rallentamento dell'economia nazionale "degli ultimi tre mesi" (+0,2% in totale, con un -0,4 a dicembre) è legato in particolare "al calo registrato nel settore manifatturiero dell'auto e dell'acciaio, e anche a una contrazione nell'edilizia". Tutte realtà che, seppure in parte, hanno risentito nel giudizio prevalente di operatori e analisti delle incertezze sulla Brexit. "Tuttavia - ha aggiunto Kent-Smith - va notato come il settore dei servizi continui a crescere e come vadano bene la sanità, la consulenza d'impresa e l'information technology (IT)".