Premier Conte. "Entro venerdì la scelta del governo per la Tav"
Per quanto riguarda la Tav, siamo in dirittura d'arrivo, nel percorso finale, quello politico. Oggi c'è stata la prima riunione politica, abbiamo iniziato l'analisi costi benefici. Domani sera alle 8,30, riunione con i tecnici a oltranza. Credo una scelta entro venerdì". Giuseppe Conte racconta così l'esito del vertice mattutino con Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Danilo Toninelli sulla Tav.
Il premier smentisce che sulla questione dell'opera ferroviaria si possa innescare una crisi di governo: "Siccome prenderemo la scelta migliore per i cittadini, ovviamente il governo non rischia. Mi batterò perché non sia trascurato alcun aspetto per una decisione corretta", spiega. E aggiunge: " "Posso garantire che prenderemo una decisione per tutelare l'interesse nazionale".
Conte cerca anche di minimizzare lo scontro fra grillini e leghisti sulla Tav e si ritaglia un ruolo di mediatore. ""Rispetto le posizioni della Lega e del M5S - dice - ma sarò garante che queste posizioni pregiudiziali non pesino sul tavolo. Partiremo dall'analisi costi-benefici". Ma sono solo i leghisti a riconoscere il ruolo del premier: "Stiamo lavorando per la soluzione migliore partendo da dati oggettivi. La soluzione è nelle mani del presidente conte, le posizioni di partenza sono note. Siamo fiduciosi che si risolverà tutto per il meglio", dice il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari.
Il presidente del Consiglio spiega anche oggi non era possibile prendere una decisione sul bandi Telt che dovranno essere emanati entro l'11 marzo. "Pensiamo di decidere prima di lunedì", dice Conte. Il premier però aggiunge che in questi giorni "non è prevista alcuna interlocuzione con la Francia" e che al momento il governo non può discutere di un aumento dei fondi europei per la Tav. "Non possiamo chiederlo ora perché significherebbe essere per il sì alla Tav ed eventualmente chiedere di scontare il prezzo, quindi parliamo già di una fase successiva alla scelta", dice.
Dunque il presidente del Consiglio cerca di smorzare i toni e cercare un punto di equilibrio fra leghisti e grillini. Ma i grillini non sembrano intenzionati a deporre le armi. "Escludo la crisi di governo sulla Tav", dice il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon, dando corpo e sostanza alle parole del capogruppo Molinari. " Io non mi occupo di trovare il compromesso sulla Tav - risponde però il sottosegretario grillino alla presidenza del Consiglio Stefano Buffagni . - Detto ciò, se bisogna andare a casa perché noi non vogliamo buttare soldi per opere vecchie, io non vedo il problema".