Torre Maura. Famiglie rom in centro accoglienza. Alcune decine di cittadini in strada a protestare

di redazione Roma 02/04/2019 ROMA
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Cassonetti rovesciati, dati alle fiamme e decine di abitanti in strada per un intero pomeriggio. Proteste alla periferia est di Roma per l'arrivo di alcune famiglie rom in una struttura di accoglienza di via dei Codirossoni a Torre Maura. Il malcontento, iniziato nel primo pomeriggio, è montato con il passare delle ore. Nella stradina alla periferia della città si sono radunate circa 300 persone, tra cui anche anziani. Con il passare del tempo la rabbia è salita. I residenti hanno creato una sorta di barricate con i cassonetti dei rifiuti, posizionati al centro della strada, rovesciati o dati alle fiamme. Sul posto la polizia in tenuta anti sommossa.

Alcuni hanno poi bloccato la consegna dei pasti all'interno del centro da parte di un addetto. I panini che dovevano esser consegnati sono caduti a terra e sono stati calpestati dai manifestanti, perché non potessero più essere forniti ai nomadi. La protesta è scattata con l'arrivo delle prime famiglie dal centro d'accoglienza di via Toraldo a Torre Angela nella struttura di via dei Codirossoni, vincitrice di un bando europeo. Ad accogliere i rom, una settantina, scortati dalle forze dell'ordine, una folla di residenti inferociti. "Andate via" hanno urlato alcuni. "Basta con queste decisioni calate dall'alto" hanno protestato altri.

Non c'è stato nessun nuovo arrivò, tuttavia. Nonostante la propaganda dell'estrema destra, i numeri dei rom nel quadrante non sono affatto aumentati. Nel centro, un ex Sprar che ospitava migranti, ci sono 75 persone di cui 33 bambini, 22 donne delle quali tre in stato avanzato di gravidanza. Una di loro si sarebbe sentita male a causa dello stress provocato dalla manifestazione di protesta. 


A fronte di un simile scenario, "capite bene che le proteste sono del tutto prive di fondamento", osserva la portavoce del Forum del Terzo settore del Lazio, Francesca Danese, "queste famiglie hanno gravi fragilità sociali. Sono integrate nel quartiere da anni e l'individuazione di quella struttura è utile a garantire la continuità dei cicli scolastici per i più piccoli. Gli uomini si rivolgono ai Caf di zona, insomma non c'è ragione alcuna per manifestare oggi: questi atti di intolleranza sono figli del clima di odio che certa cattiva politica sta alimentando nel Paese".

Maria Vittoria Molinari, dell'Unione sindacale di base (Asia-Usb), attacca il Campidoglio: "La vicenda è stata gestita male - dice -, il municipio non è stato affatto informato del trasferimento e non ha potuto interloquire con la cittadinanza, spiegare. Dal canto loro i cittadini protestano perché sono stufi delle decisioni dall'alto".


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