Allarme Onu "IL mondo rischia apartheid climatico"

di redazione 25/06/2019 AMBIENTE
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Il pianeta rischia un "apartheid climatico", in cui i ricchi hanno i mezzi per sfuggire alla fame "mentre il resto del mondo è lasciato a soffrire". E' l'allarme di Philip Alston, relatore speciale dell'Onu sull'estrema povertà.

Il funzionario ha presentato ieri un rapporto al Consiglio dei diritti umani dell'Onu, di cui danno notizia Bbc e Guardian.

L'esperto ha criticato le misure adottate dagli organismi delle Nazioni Unite come "palesemente inadeguate" e che non salveranno la Terra dal "disastro imminente".

L'allarme arriva da più parti, ma come sempre nessuno vuole ascoltare: il vero pericolo rappresentato dai cambiamenti climatici non è lo scioglimento dei ghiacciai o l'estinzione degli orsi polari. La vera emergenza è già in atto, perché il cambio dei clima sta desertificando vaste aree del pianeta creando un'ondata di migrazioni legate proprio all'impossibilità di sopravvivere per mancanzi di cibo e acqua. 
Secondo Philip Alston, relatore speciale dell'Onu, l'estrema povertà è direttamente collegata ai cambiamenti climatici e il rischio è quello di creare una sorta di 'apartheid climatico', con i pochi ricchi barricati nelle poche aree del pianeta ancora abitabili e i tanti poveri lasciati fuori a morire di fame. Alston lancia una pesante accusa alle Nazioni Unite, sostenendo che le misure finora adottate sono 'palesemente inadeguate' per scongiurare il 'disastro imminente'. 
A fare le spese dei cambiamenti climatici saranno i paesi in via di sviluppo, per un'incredibile ingiustizia: infatti, nonostante la popolazione più povera al mondo contribuisca pochissimo all'inquinamento (solo il 10% delle emissioni di Co2 vengono dal terzo mondo) saranno proprio loro a pagare il prezzo più alto. 
"Il cambiamento climatico minaccia di annullare gli ultimi 50 anni di progressi nello sviluppo, nella salute globale e nella riduzione della povertà", ha poi allertato il relatore speciale dell'Onu sull'estrema povertà e i diritti umani. Alston ha avvertito che il climate change "potrebbe condurre oltre 120 milioni di persone in più in povertà entro il 2030". "Ancora oggi - ha aggiunto - troppi Paesi stanno facendo passi miopi nella direzione sbagliata".

L'australiano Alston fa parte di un gruppo di esperti indipendenti delle Nazioni Unite. L'avvertimento chiave del rapporto, basato sulle ultime ricerche scientifiche e presentato a Ginevra, è che i poveri del mondo rischiano di essere colpiti più duramente dall'aumento delle temperature e dalla potenziale penuria di cibo e dai conflitti che potrebbero accompagnare questo cambiamento. Si prevede che le nazioni in via di sviluppo soffriranno almeno il 75% dei costi dei cambiamenti climatici, nonostante il fatto che la metà più povera della popolazione mondiale generi solo il 10% delle emissioni di CO2.


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