Governo. Si blocca la trattativa Pd 5 Stelle. Accuse reciproche. Salvini "litigano per le poltrone"

di redazione 27/08/2019 POLITICA
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A poche ore dalle nuove consultazioni da Mattarella si blocca la trattativa tra Pd e M5s per formare un governo. Il vertice in programma alle 11 è saltato. Alle 16 si riunisce la cabina di regia del Pd per assumere le decisioni conseguenti. "Torni il dialogo, non c'è tempo da perdere. Il Paese aspetta risposte serie, non ci interessa discutere di posti e poltrone", è l'appello del capogruppo Dem alla Camera Graziano Delrio uscendo dalla riunione con i big del partito. "Non c'è alcun veto" su Conte, ha ribadito Delrio. Poi, alla domanda se Conte debba trattare al posto di Di Maio, Delrio ha risposto: "Qualcuno prenda in mano la situazione. Basta con le ambizioni personali". 

"L'accordo di Governo - affermano i Dem - rischia di saltare per le ambizioni personali di Luigi Di Maio che vuole fare il Ministro dell'Interno e il Vicepremier. Su questo non sente ragioni e va avanti a colpi di di ultimatum". "Di Maio non ha mai chiesto il Viminale per il M5S. Prima per noi vengono i temi", precisa M5S.

Di "strada in salita" avevano già parlato i Democratici ieri sera, dopo il lungo incontro a Palazzo Chigi. "Se non dicono sì a Conte è inutile vedersi, sono stanco dei giochini", avrebbe detto Di Maio ai suoi dopo l'incontro con la delegazione Pd. "La pazienza ha un limite. L'Italia non può aspettare, servono certezze. Aspettiamo una loro posizione ufficiale su Conte", dichiara M5S. Intanto fonti dem ribadiscono che non entrerà in un governo M5s-Pd, resterà in Regione.

Secondo i Demla trattativa tra M5S e Pd per la formazione del nuovo governo è incagliata sul nodo dei vicepremier e dei ministeri più pesanti. In particolare, spiegano le stesse fonti, considerato Conte come esponente M5S, i Dem dovrebbero avere l'unico vicepremier. Inoltre, per dare un segno di svolta sulla politica economica, la delegazione Pd avrebbe chiesto tutti i ministeri economici. Al momento la delegazione pentastellata avrebbe detto no, invocando per Luigi Di Maio il ruolo di vicepremier e un ministero di peso, come gli Interni. Ma uno dei nodi è proprio il Viminale, che il Pd avrebbe chiesto per un suo esponente (o al più una figura terza). Ad ora la trattativa è bloccata.

Ma non si esclude che domani nelle consultazioni i due partiti possano dare l'indicazione di Conte premier per poi lasciare a lui verificare, in tempi rapidi, se ci sono le condizioni per formare il governo. Se tutto salterà, c'è già chi ipotizza come data utile per il voto il 10 novembre.

 Le consultazioni al Colle si svolgeranno in due giorni.  Oggi il capo dello Stato sentirà al telefono Giorgio Napolitano, poi alle 16 riceverà il presidente del Senato Elisabetta Casellati e alle 17 il presidente della Camera Roberto Fico. A seguire i partiti, con il M5s ultimo gruppo ad essere ascoltato mercoledì alle 19. 

La direzione del Pd sugli sviluppi della crisi di governo, che avrebbe dovuto tenersi oggi alle 18, è rinviata a domattina alle 10, si apprende da fonti Dem.

Interviene Matteo Salvini: "Dico a Pd e M5S che da giorni si stanno trascinando nella contrattazione di ministeri e poltrone: fate in fretta, state perdendo giorni su giorni e non trovano accordo su ministeri, non su progetti, ma sulle poltrone. Sembra di tornare ai tempi della Prima Repubblica, ai tempi di De Mita e Fanfani", così su facebook il leader della Lega


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