Brexit. Il premier Johnson chiede di sospendere le attività parlamentari
Il governo britannico chiederà alla Regina di sospendere il Parlamento pochi giorni dopo il rientro dei parlamentari dalla pausa estiva e solo qualche settimana prima della scadenza della Brexit il 31/10: la notizia, anticipata dai media, è stata confermata dal premier Boris Johnson, il quale ha negato che si tratti di una mossa per impedire un dibattito sulla Brexit e favorire il 'no deal'.
"Serve ad andare avanti con i piani per far progredire il Paese", ha affermato Johnson in tv. "E' falso, stiamo presentando nuove leggi su crimine, ospedali, istruzione. Ci sarà tutto il tempo dopo il vertice del 17 ottobre (Ue sulla Brexit) per dibattere la Brexit". Il premier ha poi confermato che il discorso della Regina (che presenta il programma del governo) si terrà il 14 ottobre.
La notizia ha scatenato dure reazioni dalle opposizioni. "Sono inorridito dalla sconsideratezza del governo Johnson, che parla di sovranità e che tuttavia sta cercando di sospendere il Parlamento per evitare l'esame dei suoi piani per una spericolata Brexit senza accordo. Questo è un oltraggio e una minaccia per la nostra democrazia": lo ha detto il leader laburista Jeremy Corbin.
"... si tratta di un oltraggio costituzionale. Non importa come la si presenta, è ovvio che il fine sarebbe quello di impedire al parlamento di dibattere la Brexit e fare il proprio dovere nel modellare la strada per il Paese... chiudere il parlamento sarebbe un'offesa al processo democratico e ai diritti dei deputati", ha commentato lo speaker della Camera dei Comuni britannica John Bercow.
Il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon ha twittato: "Sembra che Boris Johnson stia per chiudere il Parlamento ed imporre una Brexit senza accordo. A meno che i parlamentari si uniscano per fermarlo, la prossima settimana, oggi verrà ricordato come un giorno nero per la democrazia britannica".
"Johnson ha appena lanciato il guanto di sfida alla democrazia parlamentare. la madre di tutti i parlamenti non gli permetterà di escludere il parlamento dalla più importante decisione per il nostro Paese. Risponderemo alla sua dichiarazione di guerra con un pugno di ferro", ha twittato il responsabile per la Brexit dei Liberaldemocratici Tom Brake. La deputata laburista Yvette Cooperscrive: "Sta tentando di usare la Regina per concentrare il potere nelle sue mani. E' un modo molto pericoloso ed irresponsabile di governare".
Ha superato le 100 mila firme la petizione sul sito del Parlamento del Regno Unito che chiede al governo di non sospendere il Parlamento qualche settimana prima della scadenza della Brexit il 31 ottobre. In poco più di un'ora, la richiesta è passata da 14 mila a oltre 100 mila sottoscrizioni. La pagina web dell'istanza ricorda che con 100.000 firme, la petizione sarà presa in considerazione per un dibattito in Parlamento.
Si svaluta la sterlina britannica dopo l'annuncio che il Governo di Londra chiederà alla Regina di sospendre il Parlamento. La moneta inglese cede oltre l'1% a 1,22 dollari e a 1,1 euro. In controtendenza la Borsa di Londra, unica tra le piazze europee a salire (Ftse100 +0,35%), spinta dal rimbalzo della catena commerciale Tesco (+2,29%), spinta dagli analisti che prevedono risultati semestrali in crescita (Ebit +18%). Sprint di Bp (+2,08%) sulla scia del rialzo del greggio, mentre tra i titoli più colpiti da un'eventuale Brexit senza accordo si segnalano il costruttore Persimmon (-2,64%) e gli assicurativi Prudential (-2,3%) e Standard Life (-1,76%).