16 ottobre 1943. Il rastrellamento del ghetto. IL ricordo e la memoria
Roma ricorda il 16 ottobre 1943 che portò all'arresto e alla deportazione nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau di oltre mille cittadini romani ebrei. Dai campi di sterminio tornaro in poche decine.
Ogni anno l'Amministrazione partecipa a diversi appuntamenti e commemorazioni per non dimenticare quanto accaduto, si legge in una nota del Campidoglio. Ieri mattina la Sindaca di Roma Virginia Raggi ha partecipato alla cerimonia in occasione del 76 Anniversario della Razzia del Ghetto e della Deportazione dei Cittadini Romani di Religione Ebraica al Tempio Maggiore Ebraico. "Ricordiamo il 16 ottobre 1943, il rastrellamento del ghetto e la deportazione degli ebrei di Roma. Una data che ferì la nostra città e la comunità ebraica romana. Roma non dimentica la tragedia della Shoah, perché senza memoria non c'è futuro", dichiara la prima cittadina.
A seguire il Vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo ha deposto una corona a Palazzo Salviati in via della Lungara dove furono rinchiusi per qualche giorno, dal 16 al 18 ottobre, gli oltre mille ebrei catturati nella retata al ghetto. Durante la mattinata Bergamo insieme al Presidente della Fondazione Museo della Shoah - Onlus Mario Venezia ha deposto ancora una corona in via del Portonaccio, dove abitava una delle tante famiglie deportate, la Famiglia Efrati composta da più di 10 persone.
In quel giorno, i coniugi Efrati insieme ad otto dei loro figli vengono prelevati nella loro casa di via del Portonaccio, vengono arrestati e poi deportati ad Auschwitz. Solo due dei loro figli torneranno. Gli altri 5 figli che non vivevano con i genitori sopravvivono alla deportazione e di loro solo Emilia è ancora in vita. Una corona è stata, infine, deposta dal Vicesindaco anche al reparto ebraico del Cimitero Monumentale del Verano in memoria e ricordo di tutte le vittime di questo episodio tragico nella storia della Comunità.