La Rai in subbuglio per la puntata di Report sul caso "Moscopoli". L'AD Salini difende la trasmissione.

di redazione 23/10/2019 POLITICA
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La puntata di Report andata in onda due giorni fa e dedicata al caso Moscopoli finisce sul tavolo del cda.

Secondo quanto si apprende, i consiglieri Igor De Biasio (indicato dalla Lega) e Giampaolo Rossi (indicato da Fratelli di Italia) hanno accusato la trasmissione di violare la par condicio in vigore per le elezioni in Umbria. Una tesi respinta da Rita Borioni (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) che hanno difeso la trasmissione, che avrebbe solo esercitato il diritto di cronaca.

Interviene anche il segretario del Pd, Zingaretti, che su Twitter scrive: "Nel servizio pubblico si difenda la libertà di espressione. Se qualcuno deve esprimere opinioni diverse o fornire versioni alternative ha il diritto di farlo. Ma censurare non può farlo nessuno. #reportrai3". 

   l consiglio di amministrazione si è spaccato: da un lato i due consiglieri Igor De Biasio, in quota Lega, e Gianpaolo Rossi (in quota Fratelli d'Italia) hanno accusato il programma di violare le norme sulla par condicio, in riferimento alle elezioni regionali che si terranno in Umbria domenica 27 ottobre. De Biasio inoltre ha anche criticato nel merito il contenuto della trasmissione.

Ranucci all'Huffpost: "Contattato tre volte Salvini per una replica".

Invece la consigliera Rita Borioni, in quota Pd, e Riccardo Laganà(rappresentante dei dipendenti), hanno difeso il diritto di inchiesta, rivendicando l'articolo 21 della Costituzione. "La mia solidarietà a tutti i giornalisti della Rai e a Report", afferma il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, Primo Di Nicola.

L'ad della Rai, Fabrizio Salini, ha preso le difese di Report.


Intanto Report annuncia per lunedì prossimo un'altra puntata con nuove rivelazioni sui rapporti tra la Lega e il Cremlino.

"Le critiche a Report dei consiglieri Lega e Fdi in Cda Rai sono un clamoroso autogol - commenta il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, che pubblica su Twitter la tabella Agcom con i tempi di parola nelle trasmissioni di Rai3.

I dati Agcom e dell’Osservatorio di Pavia parlano chiaro - spiega Anzaldi - Salvini è il leader di partito con il maggior spazio di parola in Rai, superato solo dal presidente del Consiglio. A settembre, quando è entrata in vigore la par condicio per l’Umbria, il leader della Lega è risultato primo nelle trasmissioni di Rai3".

"Questo attacco a Report serve solo a fare confusione sui giornali, non ha alcun fondamento in termini di Par condicio. Se davvero Salvini e la Lega si fossero sentiti penalizzati, avrebbero presentato un esposto all’Agcom che è l’autorità competente, ma a tre giorni dalla messa in onda non hanno fatto nulla. Invece hanno tirato in ballo il Cda e la Vigilanza, solo per buttarla in caciara".

Sembra che i membri di destra del cda Rai, invece di preoccuparsi del baratro degli ascolti in alcuni programmi ideati e lanciati nel corso della stagione sovranista, ancora viva nel servizio pubblico, perdano tempo a censurare l'informazione di report che ha semplicemente divulgato i pericolosi intrecci di affari intorno a salvini e ad un disegno inquietante che puntava a colpire la collocazione dell'Italia nell'alleanza atlantica e nell'unione europea.

Fatti di cui salvini ancora non ha fornito risposte in parlamento e per i quali abbiamo presentato interrogazioni parlamentari. Salvini la smetta di scappare, giù le mani da report", ha dichiarato il deputato democratico Emanuele Fiano.

 


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