Venezia. L'acqua si ritira, non le polemiche. Conte "Daremo 5000 euro ai privati, 20000 per gli esercenti"

di redazione 14/11/2019 AMBIENTE
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Una notte tranquilla a Venezia quella appena trascorsa, senza picchi di marea nè allarmi per il maltempo. La città, dopo 48 ore da incubo, ha potuto tirare il respiro. Oggi la laguna si è risvegliata con il sole, cielo limpido e temperatura più rigida, perchè lo scirocco non c'è. Dopo l'emergenza per la mareggiata che ha creato gravi danni a monumenti abitazioni e alberghi comincerà la vera e propria conta dei danni. Non tutto è ancora alle spalle, però, perchè se ieri sera la massima si è fermata sotto gli 80 centimetri, le previsioni parlano oggi di un altro picco significativo, 125 centimetri sul medio mare (alle 10.50), con la possibilità che le zone più basse, come San Marco, siano nuovamente allagate. A Venezia c'è anche il premier Giuseppe Conte, che dopo la riunione operativa di ieri sera e la visita a San Marco, oggi dovrebbe incontrare anche i commercianti della città.

Oggi a Palazzo Chigi il Cdm straordinario alle 16:30 per la dichiarazione dello stato di emergenza. "Per Venezia c'è un impegno a 360 gradi, c'è una situazione drammatica in una città unica, ci dobbiamo essere". Lo ha detto all'ANSA il premier Giuseppe Conte uscendo dall'hotel nel quale ha dormito stanotte. Alla domanda se l'impegno per finire il Mose basterà, "Speriamo, confidiamo di sì, è un'opera su cui ormai sono stati spesi tantissimi soldi ed è in dirittura finale, ora va completata e poi manutenuta". E ai veneziani: "Siamo vicini a voi e speriamo di prevenire queste situazioni drammatiche, perchè non si ripetano più".

Verrà convocato il 26 novembre il Comitatone interministeriale per la salvaguardia di Venezia. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte, al termine della riunione in Prefettura. "Discuteremo anche - ha precisato la governance per i problemi strutturali di Venezia, grandi navi, Mose, e un maggiore coordinamento tra le autorità competenti".

"Con il Cdm di oggi adotteremo il decreto che dichiara lo stato di emergenza per Venezia: c'è stato chiesto dal presidente della Regione". Lo ha detto il premier al termine della riunione in Prefettura a Venezia con il ministro dei Trasporti Paola De Micheli, il Governatore Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro. "Questo ci consentirà - ha spiegato - di varare già la prima dotazioni finanziarie per quanto riguarda le spese di primo soccorso volte a ripristinare le funzionalità dei servizi".

Per quanto riguarda il ristoro dei danni Conte ha detto che vi sono due fasi: "la prima - ha sottolineato - ci consentirà di indennizzare i privati e gli esercenti commerciali sino ad un limite per i primi di 5mila euro e per i secondi di 20mila euro". Conte ha assicurato che i soldi "potranno arrivare subito e ovviamente faranno per ristorare i danni". "Poi per chi ha danni più consistenti - ha aggiunto - ovviamente li quantificheremo con più calma e dietro istruttoria tecnica potranno essere liquidati".

"Ci sono stati forti rallentamenti sul progetto che oggi però è compiuto al 93%. Mancano gli ultimi 400 milioni. Sono stati appostati dal governo, non sono fermi per motivi burocratici. Non c'è niente di fermo, i lavori stanno andando avanti". Lo afferma la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, parlando del Mose a Circo Massimo su Radio Capital. L'obiettivo, ha spiegato, è di completarlo entro il 2021: "spero però che ci siano utilizzi parziali anche prima", ha aggiunto.
"Sarà Elisabetta Spitz", ex direttore dell'Agenzia del Demanio, il super commissario per il Mose. Lo conferma la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.

La Giunta comunale di Venezia, in via straordinaria, si riunirà nel pomeriggio per adottare un provvedimento, su indicazione del sindaco Luigi Brugnaro e predisposto dall'assessore al Bilancio e Tributi Michele Zuin, che dispone il posticipo dell'imminente scadenza della quarta rata della Tari, prevista per il 16 novembre, per tutti i cittadini e le imprese dell'intero Comune. La nuova scadenza - informa l'amministrazione lagunare - sarà fissata per il 16 dicembre.

Il sindaco di Venezia Brugnaro ai microfoni di Tagadà (VIDEO): "Chiesto lo stato di crisi. Servono risorse importanti. Necessario finire il Mose, l'acqua non si ferma con le mani o con i discorsi".

Venezia l'ha scampata per un soffio. Ma l'acqua alta peggiore degli ultimi 50 anni ha spinto la città sull'orlo del baratro. La Serenissima, risvegliatasi dopo la notte del metro e 87 di marea, è apparsa una città allo stremo, ferita. Ma non morta. Gondole e barche scaraventate sulle rive, giganteschi vaporetti accartocciati sui masegni agli Schiavoni come giocattoli (sono cinque i mezzi pubblici affondati o danneggiati). Per verificare con i propri occhi cosa è accaduto è giunto stasera il laguna il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Non siamo in grado di quantificare i danni - spiega il premier al termine della riunione -. Oggi c'è un Consiglio dei ministri tecnico, molto limitato, che sicuramente prenderà in carico la richiesta di stato di emergenza del presidente Zaia. Allo stato non ci sono ragioni per negarlo e stanziare i primi fondi". Per il Mose, il sistema di paratie che dovrebbe salvare la città dalle maree eccezionali - assicura - siamo alle battute finali. "Siamo al 92-93% dell'opera - dice - e guardando all'interesse pubblico non c'è che da prendere una direzione nel completamento di questo percorso". Per il commissario del Mose "c'è una procedura in corso", ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli: "quando avremo tutte le firme lo comunicheremo". Il Day after di Venezia è iniziato sotto un cielo grigio e carico di pioggia, con l'allarme per un altro assalto della marea. Che per fortuna non ha infierito. Un metro e 44 centimetri sul medio mare a metà mattina. Una misura eccezionale, che è apparsa tuttavia quasi normale dopo la catastrofe di 12 ore prima. I danni, da stimare con certezza, sono nell'ordine delle centinaia di milioni di euro, ha anticipato il sindaco Luigi Brugnaro, che ha passato la notte a far sopralluoghi in ogni dove, ed ha chiesto la dichiarazione di stato di emergenza. In città, nel pomeriggio, è arrivato anche il premier Giuseppe Conte - "è una situazione drammatica, c'è una comunità che soffre", ha detto - che si fermerà a Venezia anche oggi. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha telefonato al sindaco Brugnaro per informarsi delle condizioni della città. Colpiti dalla mareggiata alcuni dei simboli di Venezia nel mondo: la Basilica di San Marco, dove la marea è entrata come un fiume nella cripta, il teatro La Fenice, che ha dovuto annullare i concerti previsti per ieri sera e oggi, il municipio di Ca' Farsetti, sul Canal Grande, rimasto isolato.


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