Iran. Aereo precipitato. Avanza l'ipotesi dell'abbattimento da parte di un missile
L'aereo PS752 del Boeing 737-800 della Ukraine International Airlines (Uia) precipitato con 176 persone a bordo, nessun sopravvissuto, mercoledì 8 gennaio due minuti dopo il decollo da Teheran stava cercando di tornare indietro, hanno detto le autorità iraniane. Ma, nel pieno delle tensioni tra Stati Uniti e Iran, i media statunitensi citando fonti al momento non verificate ipotizzano che il velivolo possa essere stato abbattuto da un missile.
Gli Stati Uniti parteciperanno alle indagini sull'aereo ucraino precipitato in Iran. Lo ha reso noto il National Transportation Safety Board (Ntsb) statunitense, accogliendo così l'invito dalle autorità iraniane. Nell'incidente aereo, che secondo funzionari Usa è stato colpito da un missile, sono morte tutte e 176 le persone a bordo.
"Qualcuno può aver fatto un errore dall'altra parte, non il nostro sistema, non ha nulla a che vedere con noi", ha commentato Donald Trump insinuando "sospetti", mentre il responsabile dell'aviazione civile e viceministro dei Trasporti iraniano Ali Abedzadeh ha liquidato come "senza senso" le accuse. Ma anche il primo ministro canadese Justin Trudeau, che piange 63 connazionali, ha detto di avere a disposizione prove d'intelligence di diverse fonti che accrediterebbero l'ipotesi del missile. E persino Boris Johnson, premier della Gran Bretagna che non è coinvolta nell'inchiesta, gli ha fatto eco.
Kiev e Teheran però non hanno ancora visualizzato le prove di cui parlano Usa e alleati. Tanto che in serata il presidente ucraino Volodimir Zelenskij ha chiesto con forza a Stati Uniti, Iran e Canada di condividerle. E invitato tutti alla moderazione: "È chiaro che vogliamo apprendere la verità il prima possibile. Ma in questi casi, la velocità può ostacolare la verità. Non è materia di clamore, like sui social, sensazionalismi e teorie cospirazioniste. Abbiamo bisogno di pazienza, resistenza e prudenza". Anche l'Iran ha chiesto ufficialmente al Canada di condividere eventuali informazioni.
Sono statunitensi le fonti - del Pentagono e dell'intelligence Usa - citate dai media statunitensi Newsweek e Cbs che sostengono che l'aereo sarebbe stato abbattuto "per errore" dal sistema missilistico terra-aria Tor-M1 di fabbricazione russa. Funzionari Usa citati da Cbs sostengono che un radar militare di terra e satelliti avrebbero rilevato tracce compatibili con il lancio di due missili nonché il segnale di un’esplosione. Il Pentagono tuttavia si è astenuto dal commentare ufficialmente.
Sarebbero in realtà tre le ipotesi al vaglio, ha scritto su Facebook il segretario della Sicurezza e Difesa ucraino Oleksij Danilov: una collisione in aria con un drone o un altro oggetto volante; la distruzione o esplosione di un motore a causa di ragioni tecniche; un’esplosione dovuta a un attacco terroristico.
Il team di inquirenti ucraini inviati in Iran, ha aggiunto Danilov, sta anche cercando resti di un missile sul sito dello schianto, dal momento che l'Iran è dotato di un sistema di difesa anti-missilistico russo. Il team include anche esperti che hanno lavorato all'inchiesta sull'abbattimento del volo Malaysia Arlines MH17 nei cieli ucraini nel 2014.
Lo schianto aereo è avvenuto poche ore dopo che l'Iran ha lanciato missili contro le basi Usa in Iraq, la sua rappresaglia al raid che il 2 gennaio ha portato all'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, ma al momento non c'è nessuna prova che i due eventi siano legati.
Oltre a Iran (teatro dello schianto) e a Ucraina (produttrice del velivolo), all'inchiesta partecipano gli Usa dove era stato costruito il Boeing e la Francia produttrice dei motori. L'Iran ha recuperato entrambe le scatole nere ma, complici le tensioni, ha fatto sapere che non le consegnerà né agli Usa né alla Boeing.
A Teheran erano le 6.12 dell'8 gennaio mattina quando l'aereo è decollato dall'aereoporto internazionale Imam Khomeini di Teheran, diretto a Kiev. Due minuti dopo è scomparso dai radar ed è precipitato a una quarantina di chilometri da Teheran attraversando il cielo buio come una saetta, stando a un filmato amatoriale diffuso dalle agenzie di stampa iraniane.
Delle 176 persone a bordo, 82 erano iraniani, 63 canadesi, 11 ucraini, 10 svedesi, tre tedeschi e tre britannici, ma molti avevano doppia cittadinanza iraniana. Almeno 25 erano minori, uno aveva poco più di un anno. Tante le famiglie a bordo. Non è sopravvissuto nessuno.
Per la compagnia aerea Uia di base a Kiev si è trattato del primo schianto fatale. Il velivolo precipitato era stato costruito nel 2016 e aveva superato l'ultima revisione lunedì, mentre martedì era atterrato e ripartito da Malpensa superando senza problemi i controlli di routine. Un 737-800, uno degli aerei più diffusi al mondo, senza il software difettoso che ha provocato due schianti del Boeing 737Max. La visibità era buona e il pilota non aveva segnalato emergenze.