Regionali. Conte "IL governo rafforzato, Salvini il grande sconfitto". Appendino "Il Movimento senza coraggio e fiducia"
Regionali: in Emilia Romagna ha vinto con circa otto punti di vantaggio il candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini che ha preso il 51,6%, contro il 43,7% della sua sfidante Lucia Borgonzoni, sostenuta dal centrodestra. Simone Benini del M5s ha preso il 3,5%. Sotto il mezzo punto gli altri candidati: Domenico Battaglia (Movimento 3v) 0,5%, Laura Bergamini (Partito comunista) 0,4%), Marta Collot (Potere al Popolo) 0,3%, Stefano Lugli (Altra Emilia-Romagna) 0,2%.
"Non ho cambiato idea: avevo detto che sono appuntamenti elettorali regionali anche se per carità possiamo anche dare loro dei significati politici - ha detto il premier Giuseppe Conte parlando fuori da Palazzo Chigi -. C'è stato chi ha inteso fare di questo appuntamento elettorale, impropriamente, un referendum contro o pro il governo nazionale. Mi riferisco a Salvini che esce il grande sconfitto di questa competizione. I cittadini lo hanno inteso come referendum su di lui".
Replica il leader leghista, Matteo Salvini: 'Rifarei tutto, anche il citofono'
"Questa è la vittoria dell'Emilia-Romagna: io continuo a dire di aver fatto bene a voler ostinatamente parlare di Emilia-Romagna, mentre altri parlavano di tutt'altro", dice Bonaccini, durante una conferenza stampa nel suo comitato a Casalecchio di Reno. Bonaccini ha parlato di un "voto strapieno". "Ho sentito Mattia Santori poco fa, non l'avevo mai sentito nemmeno al telefono. L'ho voluto ringraziare, per la straordinaria mobilitazione che le sardine hanno saputo mettere in campo", ha detto Bonaccini.
"Questa regione ha dimostrato che se vuoi suonare i campanelli non vieni qui, li suoni a casa tua", ha aggiunto: "lo dico con tutto il rispetto".
Partita invece ampiamente chiusa a favore di Jole Santelli in Calabria: la candidata di Forza Italia per il centrodestra trionfa con il 55,43% e diventa la prima Governatrice donna della regione. Pippo Callipo per il centrosinistra si ferma al 30,19%, Carlo Tansi (lista civica) registra il 10,6% e precede Francesco Aiello (M5S) al 7,29%. "Jole è l'emblema del riscatto", assicura Silvio Berlusconi, mentre la prossima presidente calabrese promette "una regione diversa".
Gli occhi comunque erano tutti puntati sull'Emilia Romagna, che ha sorpreso per il boom dell'affluenza al (67,7%), di 30 punti superiore rispetto al 2014 (37,6%) e analoga a quella delle europee 2018.
L'affluenza alle urne per le elezioni regionali in Emilia Romagna è stata del 67,67%, 30 punti in più rispetto al 37,76% della precedente consultazione di riferimento del 2014. L'affluenza per le elezioni regionali in Calabria, alle ore 23, è stata del 44,32%: il dato è praticamente stabile rispetto al 44,16% della precedente consultazione di riferimento.
Per il Movimento 5 Stelle il voto in Emilia Romagna "è un po' il risultato di un movimento che non ha più fiducia in sé stesso". A dirlo la sindaca di Torino Chiara Appendino.
"È da lì che dobbiamo ripartire - aggiunge -, nel senso che dobbiamo ritrovare l'orgoglio di appartenere alla comunità del Movimento ritrovandoci sui temi che ci uniscono".
"I numeri, come quelli venuti fuori dalle regionali in Emilia Romagna e in Calabria, sono un'indicazione importante su cui riflettere, e lo si farà certamente durante gli stati generali del M5s di marzo, ma non possono essere un dato su cui fondare speculazioni in merito al futuro del MoVimento, del Governo o del Paese. L'Esecutivo nazionale sta continuando a lavorare, con un orizzonte fino al 2023, per portare a termine le riforme in programma", così in un post il ministro M5s Federico D'Incà che ringrazia i candidati Simone Benini e Francesco Aiello per il "lavoro svolto".
"Il voto delle regionali ha sempre visto il Movimento raccogliere risultati inferiori rispetto alle tornate nazionali, ma va riconosciuto che in Calabria ed Emilia Romagna i risultati sono stati inferiori alle aspettative". Così il capo reggente M5s Vito Crimi su fb. "Questo però non ci induce ad arrenderci: semmai è vero il contrario. Abbiamo già avviato il lavoro di organizzazione che ci consentirà un maggiore coordinamento", scrive Crimi sostenendo che sarà necessario "restare uniti, non lasciarsi irretire da facili sirene".