Vienna. Attacco terroristico nel cuore della città. Almeno quattro vittime e quindici feriti, un assalitore ucciso dalla polizia

di redazione 03/11/2020 ESTERI
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 Un commando terroristico nella serata di lunedì 2 novembre ha preso di mira passanti e avventori dei locali nel centro di Vienna, non lontano da una sinagoga. Gli assalitori hanno sparato sulla folla con fucili. La polizia conferma un morto tra i passanti e diversi feriti gravi, tra cui un agente. Nella notte il sindaco di Vienna ha parlato di almeno due civili assassinati, una è una donna. Un terrorista armato con un fucile d'assalto è stato ucciso dalle forze speciali. "Aveva una cintura esplosiva", ha detto la tv austriaca Orf. Ma per la polzia era falsa. Il cancelliere Kurz lancia l'allarme: "Diversi attentatori ben armati sono ancora in fuga". E non escluse il movente antisemita.

LA CRONACA

Sale il bilancio delle vittime dell'attacco di ieri sera a Vienna con almeno quattro civili morti, oltre all'attentatore ucciso dalla polizia, e almeno 17 feriti, di cui sette in pericolo di vita. L'Austria si è svegliata scioccata con le scuole chiuse e l'invito a rimanere a casa mentre la comunità ebraica ha deciso la serrata di tutte le sue istituzioni e istituti: gli attentatori, un vero e proprio commando ben addestrato, potrebbe essere di 4 persone, secondo gli inquirenti.

Iniziano intanto a trapelare le prime notizie sull'attentatore ucciso dalla polizia: all'alba il ministro dell'Interno austriaco, Karl Nehammer, ha rivelato la matrice islamista degli attacchi, sottolineando che l'uomo era un "simpatizzante" dell'Isis. E con il passare delle ore i media hanno dato corpo a questo scenario indicando che l'uomo era un giovane viennese di origini albanesi della Macedonia del Nord. Secondo il responsabile della rivista austriaca Falter, Florian Klenk, si chiamava "Kurtin S." era "nato nel 2000 a Vienna, dove era cresciuto". Il giovane, ha aggiunto, era noto ai servizi di sicurezza antiterrorismo (Bvt) per essere stato uno dei 90 islamisti austriaci che hanno cercato di recarsi in Siria. Secondo altri media austriaci poco prima di entrare in azione l'uomo aveva prestato giuramento di fedeltà al nuovo leader dell'Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi. Per il momento, però, gli attacchi non sono stati rivendicati mentre la Bild riferisce che avrebbe postato sui social il suo intento ieri. Perquisizioni a tappeto e fermi sono intanto in corso nel Paese alla ricerca degli altri possibili attentatori. E anche la Germania, dopo una decisione analoga presa ieri dalla Repubblica ceca, ha alzato l'allerta controlli alle sue frontiere. Quanto alle vittime civili, per ora è noto solo che si tratta di due uomini e due donne, una delle quali era una cameriera.

Il cancelliere Sebastian Kurz ha affermato che è confermato che ieri a Vienna si sia trattato di un attentato islamista, "dettato dell'odio, dall'odio per il nostro modello di vita, dall'odio per la nostra democrazia". Si è trattato di "un attentato alla nostra libera società". "Ma è chiaro che non ci lasceremo spaventare", e "difenderemo con tutte le nostre forze" il nostro modello di vita. "Non cadremo nella trappola del terrorismo", ha aggiunto.

 "Noi dobbiamo essere coscienti che non c'è una una battaglia fra cristiani e musulmani, o fra l'Austria e i migranti. No. Questa è una lotta fra le molte persone che credono nella pace e alcuni che auspicano la guerra", ha detto il cancelliere austriaco. "È una lotta fra civiltà e barbarie. E questa lotta l'affronteremo con ogni determinazione"

"Il vile attentato che ha avuto luogo ieri sera a Vienna ha suscitato in Italia orrore e profonda tristezza. In questa drammatica circostanza gli Italiani tutti si stringono nel lutto all'amico popolo austriaco, con sentimenti di particolare vicinanza nei confronti delle famiglie delle vittime, dei feriti - cui auguriamo un pronto e completo ristabilimento - e dei cittadini viennesi". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente Federale della Repubblica d'Austria, S.E. Alexander Van der Bellen. "Nel porgerLe - afferma Mattarella - le espressioni del più sincero cordoglio e della netta ripulsa per questo proditorio attacco ai comuni valori di libertà e pacifica convivenza, rinnovo la determinazione della Repubblica Italiana a collaborare con l'Austria nella lotta contro ogni forma di terrorismo".
Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha convocato alle 13 il Comitato nazionale per l'ordine pubblico e la sicurezza in seguito all'attentato di Vienna. La riunione, alla quale parteciperanno i vertici delle forze di polizia e dei servizi d'intelligence, servirà a fare il punto di quando sta accadendo in Europa e a verificare lo stato della sicurezza in Italia.

"Gli attentati di Nizza e Vienna sono un attacco all'occidente e all'Europa. C'è bisogno di coraggio nel dire che la minaccia del fondamentalismo islamico è ancora presente e che serve una strategia europea che lo possa contrastare e sconfiggere". Lo scrive in un tweet la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello.

Il ministro dell'Interno austriaco, Karl Nehammer ha nuovamente invitato questa mattina i viennesi a rimanere a casa ed evitare il centro città e ha annunciato che oggi le scuole a Vienna resteranno chiuse. L'attentatore ucciso, ha aggiunto il ministro, era austriaco e simpatizzante dell'Isis. Era pesantemente armato, ma la cintura esplosiva che indossava era finta. Secondo il capo della polizia di Vienna, il terrorista è stato è stato "neutralizzato" alle 20,09. L'abitazione dell'uomo è stata già perquisita, anche se la sua identità non è stata ancora resa nota.

Il ministro dell'Interno, Karl Nehammer, che ha parlato in diretta alla nazione, non ha voluto esprimersi sulla presunta presa d'ostaggi ancora in corso, chiedendo comprensione data la gravità della situazione. "Restate a casa", è stato il suo appello alla popolazione. In azione ci sono le forze speciali Vega e Cobra ed è sceso in strada anche l'esercito. I soldati stanno presidiando i luoghi sensibili della città.

"Gli attentatori, partendo dalla Seitenstettengasse, hanno iniziato a sparare a caso nei locali vicini". Lo ha detto il sindaco di Vienna Michael Ludwig alla tv Orf. Da lì si sono spostati in altre zone del centro, lasciando una scia di sangue.

Gli assalitori hanno sparato a caso alle persone che si trovavano nel giardino di un bar. Lo ha raccontato al Kurier il rabbino Schlomo Hofmeister, che vive in un appartamento che si trova direttamente sopra la sinagoga della città. Secondo la sua testimonianza, "l'autore si è mosso in direzione di Hoher Markt e della chiesa di San Ruperto" e avrebbe sparato alle persone che erano sedute nel giardino di un pub in Judengasse e Seitenstettengasse, "non ha mirato alla sinagoga".


"Il centro era affollatissimo perché è l'ultima sera prima del nuovo lockdown. Ora siamo chiusi in casa. Da almeno un'ora e mezza e sentiamo sirene ed elicotteri", ha raccontato all'Agi Cecilia Lagomarsino, residente nel centro di Vienna. "Da domani inizia il nuovo lockdown con coprifuoco dalle 20 alle 6, quindi il centro era pieno", spiega. "Anche noi eravamo fuori proprio verso le 20,30, poi siamo rientrati a casa e abbiamo iniziato a sentire le notizie. Ci siamo chiusi dentro. Pare che gli attentatori si siano spostati dal primo distretto verso il 6 e il 7, dove abitiamo noi", aggiunge.

Anche la comunità ebraica ha invitato a non lasciare le proprie abitazioni e a non indossare la kippah. Ma non c'è alcuna certezza che la sinagoga fosse l'obiettivo dell'attacco. "Non sappiamo ancora cosa sia. Ci sono stati spari e abbiamo detto alla nostra comunità di restare in casa", ha detto Erika Jakubovits, la direttrice esecutiva della comunità ebraica di Vienna, raggiunta al telefono.

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha condannato quanto accaduto "un attacco terroristico disgustoso" aggiungendo che l'Austria non si lascerà intimidire dal terrorismo. Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso sostegno all'Austria per l'attacco terroristico in corso: "Questa è la nostra Europa. I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non cederemo a nulla. Noi francesi condividiamo lo shock e il dolore degli austriaci. Dopo la Francia, è un Paese amico che è sotto attacco".


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