Giorno della Memoria. Si moltiplicano le pose delle pietre d'inciampo nella capitale per ricordare i deportati

di redazione Roma 25/01/2021 ROMA
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Ferdinando Agnini e Orlando Orlandi Posti. Due ragazzi, studenti e partigiani combattenti che furono imprigionati e torturati nel carcere Nazista di Via Tasso e trucidati alle Fosse Ardeatine.

A ricordare la loro storia sono le pietre d'inciampo poste oggi davanti alle loro abitazioni, nel quartiere Montesacro a Roma, nell'ambito della "Settimana della Memoria". In via Monte Tomatico, in ricordo di Agnini: ucciso quando aveva 20 anni, fu tra i fondatori dell'Associazione Rivoluzionaria Studentesca Italiana (Arsi) e del periodico studentesco clandestino "La nostra lotta". In via Monte Nevoso per Orlando Orlandi Posti: ucciso a 18 anni, fu caposquadra partigiano del Partito d'azione. Partecipò alla battaglia di Porta San Paolo il 10 settembre del '43. Fu attivo in azioni militari contro pattuglie naziste tra il '43 e il '44.
    Questa iniziativa, ha detto Giovanni Caudo, Presidente del III Municipio, "è una ricchezza per tutto il territorio che contribuisce a renderci, sempre di più, una comunità viva e vivificante. Un merito, in questo, va riconosciuto anche agli studenti e alle studentesse del Liceo Aristofane che da anni, raccontano e ricercano le tracce, le persone e i volti della resistenza nel nostro territorio".
    L'iniziativa, nell'ambito di "Memorie d'inciampo a Roma", è frutto del lavoro di studenti e studentesse del liceo classico e linguistico Aristofane che da quattro anni partecipano al progetto "Il fiore del partigiano" - Pcto, in collaborazione con l'Istituto Romano Storia d'Italia dal Fascismo alla resistenza (Irsifar). "È un progetto - spiegano i promotori - che vuole restituire al territorio in cui il liceo è inserito Montesacro - Valmelaina- Tufello la memoria dei movimenti resistenziali attivi qui nei mesi di Roma citta aperta. Si tratta di riscrivere la storia di partigiani giovani e meno giovani che per la loro lotta hanno perso la vita a Forte Bravetta ed alle Fosse Ardeatine. Si cerca di costruire un vero percorso della memoria attraverso la posa delle pietre d'inciampo di fronte alle abitazioni di questi partigiani".

Emma Di Veroli, una bambina di appena due anni assassinata il giorno dell'arrivo ad Auschwitz con sua madre, Ferdinando Agnini e Orlando Orlandi Posti, due studenti e partigiani torturati nel carcere Nazista di Via Tasso e poi trucidati alle Fosse Ardeatine , Amelia Coen un'anziana portata via dalla sua casa durante il rastrellamento degli ebrei romani.
    Sono alcune delle storie che verranno ricordate con 21 pietre d'inciampo posizionate tra oggi e domani a Roma.

Dopo undici edizioni in cui sono state installate 336 'stolpersteine' in memoria di deportati razziali e politici, quest'anno ne verranno posizionate altre 21 nella Capitale.
    L'iniziativa Arteinmemoria sotto l'alto Patronato del Presidente della Repubblica è curata da Adachiara Zevi "Siamo riusciti a organizzare nonostante la situazione dovuta alla pandemia - ha spiegato Zevi - Tutto si svolge nel rispetto delle normative anti-Covid quindi indossando mascherine e rispettando le distanze. Abbiamo dovuto evitare, purtroppo, di coinvolgere le scuole e sono state contenute le presenze, ma è molto importante portare avanti l'iniziativa in modo non virtuale, ma in presenza. C'è stata partecipazione, ma nel pieno rispetto delle regole. 


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