Consultazioni. Fico a lavoro. Si cerca consenso su Conte. Europeisti condividono il progetto per un Conte ter. Centrodestra "Nessun accordo con questa maggioranza"
Secondo giorno di consultazioni per il Presidente della Camera Roberto Fico, impegnato a verificare che in Parlamento vi sia una maggioranza per il governo. I colloqui - avviati con M5s, Pd, Iv e Leu - sono ripresi (alle 10) con il gruppo parlamentare "Europeisti - MAIE - Centro Democratico" del Senato della Repubblica. Ora è la volta del gruppo per le Autonomie. Merlo: "Serve governo forte, nostro gruppo rafforzerà maggioranza" "
Speriamo si arrivi a una soluzione al più presto". Lo ha detto Ricardo Merlo, al termine delle consultazioni con Fico. L'esponente del gruppo Europeisti-Maie-Cd del Senato, ha spiegato che sono "due le emergenze da affrontare subito: l'emergenza sanitaria e quella economica". Dunque, bisogna "archiviare al più presto questa crisi politica, l'Italia ha bisogno di un governo forte e di una maggioranza coesa con un programma condiviso. Il nostro gruppo rafforzerà la maggioranza e darà il proprio contenuto, siamo disponibili a collaborare a costruire un programma, pronti a confrontarci su tutto e siamo convinti che la persona giusta per portare avanti il governo sia Giuseppe Conte, unico punto di equilibrio possibile". Infine, Merlo ha assicurato che si sta già "lavorando sul programma, sicuramente ci saranno altre occasioni di incontro e sarà il presidente Fico a informare" sulle modalità". "La nostra delegazione ha ribadito questa mattina al presidente della Camera dei deputati Roberto Fico l'esigenza di ricostituire subito un'azione di governo politico, efficace e di qualità, attorno al presidente Conte per affrontare le priorità che tutta l'Italia richiede" - ha spiegato a sua volta Raffaele Fantetti, presidente del gruppo 'Europeisti-Maie- Cd' al Senato - "In primis l'azione più urgente è sconfiggere l'emergenza sanitaria con un eccezionale piano vaccinale garantendo al contempo la tenuta sociale ed economica del Paese. Quindi, programmare ed impiegare al meglio le risorse del Recovery Fund europeo. Non c'è più tempo da perdere" conclude. Bressa: "Abbiamo indicato Conte, fare in fretta" "Abbiamo ribadito al presidente Fico la nostra indicazione per un incarico al presidente Conte perchè riteniamo che sia la garanzia di una soluzione rapida e che possa garantire continuità con il lavoro del precedente governo, lavoro che per quanto ci riguarda è stato particolarmente soddisfacente". Lo ha detto il senatore Gianclaudio Bressa, in rappresentanza del gruppo delle Autonomie di palazzo Madama (parte della delegazione del gruppo ha svolto le consultazioni con Fico in videoconferenza).
"Abbiamo sottolineato le questioni più urgenti che rappresentano una linea di continuità su lavoro, giustizia e riforme istituzionali. Abbiamo sottolineato - ha aggiunto Bressa - la particolare esigenza di dare una chiara indicazione per una politica strutturale a favore della montagna e sul problema delle minoranze linguistiche" per quel che riguarda "la legge elettorale, una legge che garantisca la rappresentanza alle minoranze linguistiche". Infine, "per noi il lavoro avviato con il ministro D'Incà è più che soddisfacente e dovrebbe essere garantito dal nuovo governo. Per tutti questi motivi e per la stima che riponiamo in Conte abbiamo dato indicazione non solo di fare in fretta ma di dare l'incarico a Giuseppe Conte", ha concluso Bressa che ha anche annunciato: "Credo siano previsti già oggi incontri per definire le questioni programmatiche". Dopo Europeisti e gruppo per le Autonomie Fico incontra gruppo parlamentare misto Dopo gli europeisti e il gruppo parlamentare "Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)" del Senato della Repubblica, il Presidente della Camera incontra il gruppo parlamentare Misto della Camera dei deputati limitatamente alle Componenti che fanno riferimento alla maggioranza: Centro Democratico- Italiani in Europa; Maie-Movimento associativo Italiani all'estero-Psi; Minoranze linguistiche. Infine alle 14 da Fico, il gruppo parlamentare Misto del Senato della Repubblica. Si potrebbero allungare i tempi della crisi Dopo il primo giorno di consultazioni, la mossa del leader di Iv, Matteo Renzi che insiste per mettere nero su bianco i contenuti programmatici e solo dopo discutere del nome del premier, potrebbe far allungare i tempi della crisi. Tanto che da parte del Presidente della Camera non è escluso un secondo giro di consultazioni. Il sostegno a Conte arriva da M5s, Pd e Leu. Il capo politico dei grillini, Vito Crimi continua a ribadire: "Il premier non si discute, via i temi divisivi come il Mes". Ma i malumori all'interno del Movimento non si placano: sono diversi gli esponenti che non vorrebbero Renzi nella futura maggioranza. Intanto - dopo la fuga di notizie di ieri - è saltata la riunione della fronda M5S che avrebbe dovuto tenersi in mattinata, a partire dalle 10, su una piattaforma online. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti afferma: "Patto di fine legislatura con questa maggioranza, tutti siano leali".
Mentre dalle fila dell'opposizione, il leader della Lega, Matteo Salvini avverte: "Il mandato a Fico è solo tempo perso". Quirinale: "Mattarella non ha contattato Draghi durante crisi" E' destituita di ogni fondamento la notizia, apparsa oggi su alcuni giornali, che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia contattato, da quando si è aperta la crisi di governo, il presidente Mario Draghi. Lo affermano fonti qualificate del Quirinale. Renzi: "Tentare esecutivo politico, urne nel 2023" "Un documento scritto. Puntuale. Con dentro tutte le cose che vogliamo fare. Noi di Italia viva abbiamo rinunciato alle poltrone per le idee e gli ideali, proprio nelle stesse ore in cui alcuni colleghi parlamentari cambiavano idee e ideali solo per chiedere delle poltrone. Oggi non accetteremo di uscire da questa crisi senza un impegno solenne, scritto, sui contenuti. Se ci sarà questo documento scritto sui contenuti potremo parlare di nomi. Altrimenti prenderemo atto del tramonto dell'esperienza giallorossa. Contano le idee, non le aspettative personali". Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervistato dal Corriere della Sera. "Tutti sanno che al voto non si andrà prima del 2023. La questione è capire se ci sarà un governo politico o tecnico e chi lo guiderà" conclude. Meloni: "Mandato a Fico scelta politica, si vada al voto" "Questo Parlamento non ha i numeri per una soluzione efficace, come dimostra la storia dell'ultimo anno. E se si farà un governo sarà perfino più debole di quelli passati, indipendentemente da chi esplori". Ma se l'obiettivo dell'esplorazione è "rimettere insieme Renzi, il Pd, M5s e Leu", nominare Fico "è stata una scelta politica". La leader di Fratelli d'Italia sostiene che la frase sul "prendere in considerazione" un altro governo, contenuta nel comunicato del centrodestra dopo le consultazioni al Quirinale, è stata solo "una questione di necessario garbo istituzionale: ovviamente, per rispetto al capo dello Stato, le sue soluzioni andranno vagliate.
Ma non esiste alcuna apertura a ipotesi istituzionali o come le si voglia chiamare", assicura Meloni, che insiste per il voto anticipato: "E' la soluzione più responsabile". Berlusconi: "Serve governo di alto profilo" "L'Italia in questo momento drammatico avrebbe bisogno di un governo di alto profilo, con tutte le forze migliori del Paese, mettendo da parte i conflitti e gli interessi di parte", dice Silvio Berlusconi al 'Corriere della sera', e osserva: "Purtroppo la risposta dei partiti della sinistra è quella di provare a ogni costo a rimettere insieme i pezzi di una maggioranza che ha fallito e che non è stata in grado di dare una risposta adeguata all'emergenza".
Le ricostruzioni riportate dai quotidiani in questi giorni sul Presidente del Consiglio, non ultime quelle apparse questa mattina, sono destituite di ogni fondamento e veridicità".
Così una nota dell'ufficio stampa di Palazzo Chigi in cui si aggiunge: "Spiace in particolare continuare a leggere, soprattutto da parte di chi abitualmente segue più da vicino il Presidente del Consiglio, virgolettati mai pronunciati e fantasiosi retroscena, nonostante dallo scorso 26 gennaio, giorno in cui il Presidente del Consiglio ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato". "Il Presidente Conte e l'intera comunicazione di Palazzo Chigi non abbiano mai rilasciato dichiarazioni o fatto trapelare informazioni che rispecchiassero in alcun modo il pensiero del Presidente, con l'unica eccezione di una dichiarazione riportata sul proprio canale Facebook del 26 gennaio si legge ancora - Il riserbo e il silenzio del Presidente del Consiglio sono un doveroso e rispettoso ossequio non solo alla delicata situazione politica che sta vivendo il nostro Paese, ma anche al lavoro che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente della Camera Roberto Fico stanno svolgendo in questi giorni, di concerto con le forze politiche chiamate in causa, per tutelare l'integrità delle Istituzioni e l'interesse dei cittadini italiani".