Sospensione del vaccino Johnson&Johnson. Casi di trombosi. Aifa ed Ema "Sospensione cautelare ma il vaccino sarà comunque utile"

Gli Stati Uniti chiedono una sospensione sul vaccino Johnson&Johnson dopo alcuni casi di coagulazione. Lo riporta il New York Times sottolineando che la Food and Drug Administration e i Centers for Disease Control smetteranno di usare il vaccino nei siti federali e solleciteranno gli Stati a fare lo stesso in attesa delle indagini sui problemi di sicurezza.
La sospensione è legata a sei casi negli Stati Uniti che hanno sviluppato una malattia rara che coinvolge coaguli di sangue nelle due settimane successive alla vaccinazione.
Tutte le 6 persone sono donne di età compresa fra i 18 e i 48 anni: una di loro è morta, un’altra è ricoverata in gravi condizioni. “Quello che vediamo per i vaccini J&J è simile a quanto osservato con AstraZeneca“, affermano le autorità sanitarie americane. Negli Usa finora hanno ricevuto il vaccino di Johnson&Johnson circa 7 milioni di persone. “Per un’abbondanza di cautela, i Cdc e la Fda hanno raccomandato una pausa nell’uso del nostro vaccino”, si legge in una nota della multinazionale, che annuncia inoltre lo stop alle consegne del vaccino in tutta Europa fino a quando non arriveranno chiarimenti: “Inoltre, abbiamo esaminato questi casi con le autorità sanitarie europee. Abbiamo deciso di ritardare in modo proattivo il lancio del nostro vaccino in Europa“, scrive Johnson&Johnson.
L’Italia ha appena ricevuto le prime 184mila dosi del vaccino Janssen di J&J e, stando al piano presentato esattamente un mese fa dal commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, è previsto l’arrivo di 26,57 milioni di dosi entro la fine di quest’anno. In dettaglio, come indicato nelle tabelle, 7,31 milioni di dosi dovrebbero arrivare solo nel secondo trimestre, quindi entro giugno. La speranza era che l’arrivo di questo vaccino, viste le condizioni relativamente semplici di conservazione e il fatto che sia monodose (quindi non preveda un richiamo) avrebbe accelerato le vaccinazioni nel Paese. L’agenzia europea del farmaco, Ema, ha comunicato che sta “indagando sui casi” di trombosi rare segnalate dagli Usa “per decidere se sia necessaria un’azione” dal punto di vista “regolatorio”. Inoltre ha precisato che al momento “non è chiaro se c’è un link causale fra il vaccino e i coaguli” osservati.
a New York tutti gli appuntamenti programmati per il vaccino monodose sono stati confermati ma ad essere somministrato sarà il vaccino Pfizer. Mentre nel District of Columbia, dove si trova la capitale federale Washington, gli appuntamenti per il vaccino J&J sono stati tutti cancellati in attesa di essere riprogrammati. I Cdc e la Fda raccomandano una “pausa come misura di estrema precauzione” in attesa che mercoledì venga convocato l’Advisory Committee on Immunization Practices “per analizzare” i casi di trombosi che si sono verificati per almeno sei donne vaccinate. Janet Woodcock, commissaria ad interim dell’agenzia, ha dichiarato: “Ci aspettiamo che sia questione di giorni per questa pausa”. Lo stesso Anthony Fauci, il super esperto americano in malattie infettive, ha sottolineato che le reazioni avverse “sono un evento estremamente raro. Ce ne sono stati sei su 6,85 milioni di dosi somministrate, il che vuole dire meno di uno su un milione“.
Il vaccino di Johnson&Johnson è a vettore virale come quello sviluppato da AstraZeneca, diverso quindi da Pfizer e Moderna che sono a base di Rna messaggero. Mentre il vaccino di AstraZeneca utilizza l’adenovirus di scimpanzé, quello di Johnson&Johnson utilizza l’adenovirus umano. Secondo quanto scrive il New York Times, i 6 casi di trombosi rilevati sono particolarmente rari e sono note come trombosi venosa cerebrale, la stessa reazione avversa rilevata dopo le vaccinazioni con AstraZeneca. Gli esperti statunitensi temono che la causa sia una risposta del sistema immunitario innescata dal vaccino. Anche i ricercatori tedeschi dell’Università di Greifswald hanno rilevato una reazione immunitaria nei casi di trombosi post-vaccinazione con AstraZeneca, riscontrando un meccanismo molto simile a una trombocitopenia indotta da eparina (HIT) di tipo 2.
La pausa al vaccino Johnson&Johnson non avrà un impatto significativo sul nostro piano di vaccinazioni": gli Stati Uniti hanno sufficienti disponibilità per mantenere l'attuale velocità di vaccinazioni, ha affermato la Casa Bianca, assicurando che agli americani che si erano prenotati per il vaccino Johnson&Johnson sarà offerta un'alternativa. Gli accordi siglati con Pfizer e Moderna sui vaccini coprono, aggiunge la Casa Bianca, 300 milioni di americani.
L'Italia proprio per oggi aspetta le dosi Johnson & Johnson all'hub della Difesa di Pratica di Mare: si tratta di 184mila dosi, il primo lotto del vaccino statunitense che arriva nel nostro Paese. Queste dosi, insieme ai circa 175mila vaccini Vaxzevria (AstraZeneca, ndr) fanno parte dei 4,2 mln di dosi che giungeranno in Italia nel periodo 15-22 aprile per entrare nella disponibilità delle Regioni. "Un film già visto, anche Astrazeneca ha avuto questo percorso, ma i vaccini sono sicuri. Non allarmiamoci, il numero dei casi sospetti di Johnson&Johnson è inferiore a quelli di Astrazeneca, ma non vuol dire che non sono sicuri, è più pericoloso non fare il vaccino", ha detto il ministro Mariastella Gelmini a Tgcom 24 sul caso esploso negli Usa. "Ci sarà un incontro dei ministri europei della salute, ma sono sicura che sarà riconosciuto come sicuro come già successo per Astrazeneca", ha aggiunto.
