Trasporto locale a Roma. La quotidiana odissea di viaggiatori e pendolari tra sporcizia e malfunzionamenti

di Valeri Arienzale 30/05/2014 ROMA
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A Roma come nelle altre grandi metropoli italiane è in costante crescita il numero di persone che utilizzando i mezzi pubblici per raggiungere il posto di lavoro. Questa scelta è spesso obbligata per chi non possiede un mezzo di trasporto proprio o per chi ha la necessità di risparmiare sul carburante.

Nonostante molte campagne pubblicitarie promosse negli ultimi tempi, sponsorizzino il trasporto pubblico come scelta ecologica ed conveniente, in realtà la vita dei pendolari è colma di disagi e problematiche e molto poco tutelata da parte delle istituzioni. Esempi di situazioni critiche nel trasporto pubblico sono ovunque nella Capitale ma oggi ci soffermiamo a parlare in particolare della Fr1. Questa linea ferroviaria gestita da Trenitalia collega  Orte-Fara Sabina con Roma e con l’aeroporto di Fiumicino. Il treno ad alta frequenza è di notevole importanza poiché fa da ponte tra la periferia nord a quella sud della Capitale trasportando ogni giorno migliaia di pendolari. La Fr1 è inoltre l’unica linea ferroviaria regionale a costo medio a raggiungere l’aeroporto di Fiumicino,  il polo commerciale di Parco Leonardo e la Fiera di Roma, non è difficile quindi immaginare la quantità di persone che si serve di questo treno per raggiungere il posto di lavoro. Io stessa da tre anni utilizzo questo treno quotidianamente e mi sono trovata  spesso a sperimentare mio malgrado situazioni spiacevoli.

In primo luogo va sottolineata la scarsa puntualità o sarebbe meglio dire il perenne ritardo del treno. Da un minimo di 5 minuti di ritardo capita di attendere anche 60 minuti; i motivi sono sempre gli stessi: guasto agli impianti di circolazione che sono evidentemente vecchi e privi di manutenzione ordinaria, furto di rame che blocca del tutto il servizio. I treni a disposizione su questa linea sono vecchi ed usurati e spesso in caso di mal tempo: forte pioggia o temporale, capitano dei malfunzionamenti, quindi i ritardi si accumulano e le corse del treno saltano in maniera quasi automatica  senza alcuna segnalazione provocando enormi  disagi a  chi rimane sulla banchina ad aspettare un  treno fantasma. Una volta sul trenolo scenario che si apre agli occhi dei viaggiatori può non essere così gradevole. Sporcizia e cattivo odore sono elementi ormai costanti e rendono la permanenza a bordo disagevole; bisogna essere fortunati e trovare un sedile che non sia rovinato, deturpato da scritte o sporcato da sostanze di varia natura tra cui a volte anche urina.

Se si è fortunati finalmente dopo un accurato slalom tra rifiuti ed effluvi nauseabondi si riesce a sedersi ma sapendo che il viaggio non sarà tranquillo. Un altro problema, personalmente riscontrato, è infatti quello della sicurezza: micro-criminali compiono piccoli furti pressoché indisturbati, infastidiscono e creano tensioni. Da qualche tempo ho notato la presenza di membri della polizia ferroviaria a bordo dei treni e spero che questo sia il primo passo verso una tutela maggiore dei viaggiatori. Personalmente credo che questa situazione non sia più sostenibile poiché priva i lavoratori pendolari della dignità e anche della serenità giusta per affrontare una giornata lavorativa non solo, in qualità di clienti i viaggiatori pagano un servizio che non viene erogato in maniera proporzionale al prezzo.

Per questo ci si augura un maggior impegno da parte delle autorità al fine di migliorare la qualità del trasporto pubblico di tutta la Capitale solo così si potranno davvero incentivare le persone ad utilizzare bus e treni per andare a lavoro perché le pubblicità progresso sull’ecologia e su come rendere le nostra città meno inquinate sono molto affascinanti ma disattendono la realtà vissuta realmente dal singolo cittadino.

 

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